Comprensibile la loro gioia per la vittoria nel campionato di categoria. Chi sono? Sono i giovanissimi calciatori dell’”Accademia Calcio Lucera “ che si sono imposti a briglie sciolte nel torneo allievi con larghissimo vantaggio, spinti da un incredibile entusiasmo che ha dato una spallata a tutte le barriere frapposte dai loro avversari in chiave tecnica ed agonistica, ma anche da quelle che fanno capo alle istituzioni locali, che di fatto li hanno snobbati. Hanno vinto proprio contro tutti. Non hanno potuto giocare su un proprio campo di gioco (hanno dovuto utilizzare quello di Casalnuovo Monterotaro e del “San Pio X”,), e si sono trovati a lottare contro la diffidenza dei tanti che non credevano in una iniziativa dagli apparenti contorni alquanto avventurosi. Il loro impegno ha consentito di approdare nel campionato regionale, un riconoscimento questo che nel settore acquista un significato molto gratificante. Il risultato ha certamente un valore tecnico ed agonistico importante, ma quello che più conta è che dirigenti ( lodevoli) , ragazzi e genitori hanno fatto squadra in una proiezione veramente famigliare, quasi fraterna, condizione questa che dovrebbe aversi sempre e comunque in un contesto di giovanissimi.
Alcuni di questi “pulcini” hanno messo in campo anche qualità tecniche insospettabili, che andrebbero verificate in prosieguo per aprire eventualmente le porte, perché no?, a traguardi riguardanti campionati di serie superiori. Franco Apollo, il presidentissimo della prima squadra del Lucera, attingeva molto da questi serbatoi. Li visionava personalmente e diversi dei giovani che si sono affermati in prima squadra provenivano proprio dalle file di questi club di periferia o dagli oratori. Del resto, questi club, dal punto di vista sportivo, sono un pò il paio degli oratori classici, come può essere ancora considerato quello dei Padri Giuseppini. Questo non significa mettere i classici grilli in testa ai giovanissimi calciatori, ma solo tenere in evidenza le eccellenze che potrebbero avere sbocchi nel calcio importante, quello che conta. Senza per questo stancarsi di sottolineare che il calcio è importante, ma lo studio ed altro nella vita vengono prima di tutto e che, comunque, sono compatibili con un impegno al di sopra della sufficienza. E per finire, c’è da sperare che il Comune in prosieguo metta questa società nelle condizioni di svolgere la propria attività in condizioni meno disagiate, anche per non scoraggiare i ragazzi che si vedono sbattuti pericolosamente in campi lontani, circostanza questa che si fa sentire sull’economia dello studio o di altri impegni.
a.d.m.


