Sorprendentemente San Severo ha fatto un passo indietro per l’accorpamento al Tribunale di Lucera. Gli avvocati del vicino centro - pur schierandosi a difesa del nostro presidio lucerino - si sono dichiarati favorevoli a restare con Foggia, con cui ritengono di avere rapporti di lavoro ormai collaudati e possibilità più agevoli di raggiungere la sede del capoluogo, soprattutto per la utenza. E’ una presa di posizione che non ci voleva in questo momento. Certamente il fronte viene ad essere incrinato, quando sarebbe stato più opportuno fare il contrario. Per la verità, la immediata adesione di San Severo all’accorpamento del suo Tribunale con Lucera aveva destato in noi qualche perplessità, ma non abbiamo ritenuto di esplicitarla per evitare di essere considerati iettatori. Pensavano, in silenzio, che difficilmente gli operatori di San Severo avrebbero dato la loro adesione al progetto di accorpamento, perché sappiamo che dalle nostre parti ogni novità viene ritenuta un delitto. Inoltre, ritenevamo un po’ sbilanciata, azzardata la posizione del Sindaco Gianfranco Savino, il quale senza un mandato del Consiglio Comunale, il parere dell’Ordine Forense e degli operatori della sede staccata di San Severo, si è presentato agli incontri sicuro di mettere sul piatto la disponibilità del centro dai lui amministrato. Ovviamente, il documento pubblicato dall’Ordine Forense di San Severo mette il primo cittadino Savino in seria difficoltà, divenendo un fatto politico.
Vedrete che si scateneranno presto polemiche violente nel vicino centro, nelle quali Savino troverà difficoltà a difendersi. Anche perché egli ha impegnato il suo assenso istituzionale in sedi qualificate, per cui ora sarà difficile fare un passo indietro. E le polemiche che ne seguiranno non faranno bene alla causa comune, perché di questo si tratta: il fatto che San Severo assume questa posizione non agevola alcuno, nel senso che sia Lucera che San Severo, prima o poi, sono destinate a finire nel tritacarne delle soppressioni. Insomma, anche San Severo potrebbe essere destinata alla soppressione della sua sede distaccata. Il documento pubblicato dagli avvocati di San Severo non ci è piaciuto, più che nella sostanza, per l’arroganza del suo stile, quasi di spregio per il presidio lucerino, che pure ha fatto storia e cultura in Capitanata ed oltre. Che i rapporti tra i due centri non fossero idilliaci è scoprire l’acqua calda, non è un mistero. Basta vedere in quale considerazione San Severo tiene la strada di collegamento con Lucera per avere una conferma.
Qui, però, si tratta di problemi che riguardano di salvaguardare l’esistente, che non è gran che, ma comunque consente di sopravvivere. Purtroppo, è scattata la difesa del campanile, verso la quale pure tutti avevano preso le distanze. Dunque, anche San Severo non ritiene di essere accorpato a Lucera. E’ questa una posizione di debolezza, che non gioverà alla causa per la quale è sorta la mobilitazione. A Roma, ovviamente se la rideranno sotto e sopra i baffi e certamente nella decisione finale faranno prevalere queste difficoltà e divaricazioni. Al solito, ci facciamo la guerra in famiglia, la guerra tra poveri. Una costante che non riusciamo ad eliminare, nonostante i risultati ci dicono che sarebbe meglio cambiare strada.
a.d.m.