Ancora proteste per quello che viene definito il quartiere senz’anima di Lucera. E’ il blocco residenziale denominato “Lucera due”, che nelle intenzioni dei progettisti doveva rappresentare lo slancio urbanistico dello storico centro della città nell’immediata periferia. Ma, questo supponeva evidentemente la messa a disposizione dei principali servizi, in grado di assicurare vivibilità all’interno del nuovo grande contenitore edilizio e, nello stesso tempo, determinare le condizioni per assicurare una corretta osmosi urbanistica e architettonica tra il vecchio e il nuovo. Così non è stato. Difatti, il quartiere è sorto all’insegna dell’occupazione in qualche maniera forzata, talvolta selvaggia, movimento giustificato dal fatto che 30 anni fa il mercato delle abitazioni era praticamente saturo, per cui occorreva una sistemazione dignitosa ai tanti che occupavano case di fortuna, poco sicure dal punto di vista igienico-sanitario, quelle definite degli sfollati dell’ultima guerra. (San Pasquale, Santa Caterina, Sacramentini ecc.). Non si contano le proteste fatte pervenire negli anni agli amministratori comunali di tutte le espressioni politiche, sia su iniziativa dei singoli residenti, che dei comitati via via costituitisi.
Ora ne è sorto un altro, che spera di richiamare l’attenzione di Palazzo Città almeno sulle questioni più essenziali. In pratica, questo quartiere viene definito senz’anima o senza identità perché è sorto in assenza di una programmazione complessiva che ne avrebbe dovuto qualificare sin dall’inizio l’insediamento abitativo. Sarebbe lungo fare l’elenco delle cose che qui mancano. Intanto, sono assenti aree veramente attrezzate in grado anche di dare un volto di accoglienza alla zona, che allo stato appare abbandonata a se stessa, anche per la mancanza di verde. Strade, pubblica illuminazione, pulizia, vigilanza e quant’altro sono i problemi che il comitato ritiene ancora insoluti o, comunque, meritevoli di approfondimenti e miglioramenti. Insomma, gli abitanti si ritengono abbandonati ed anche tartassati dal punto di vista tributario, posto che resta ancora in piedi il contenzioso con il Comune a proposito del pagamento degli indennizzi di esproprio, che un altro comitato ritiene esorbitanti rispetto ai reali valori di mercato. Insomma, siamo in contestazione continua, benché tale quartiere abbia già oltre 30 di vita. Se non ci fosse il complesso parrocchiale a dare in qualche maniera dignità a questo nuovo spazio della città bisognerebbe concludere che “Lucera due” è davvero senza padri e tutori.