Il Mediterraneo che ci abita: identità, storie e radici
Matteo Nucci dialoga con Enrico Ciccarelli
- Con l’avvio della XVIII edizione del Festival della Letteratura Mediterranea, organizzato dall’APS Mediterraneo è Cultura, con la direzione artistica di Annalisa Mentana, Lucera ritrova il cuore pulsante della sua vocazione culturale. Giovedì 18 settembre segna l’inizio di un percorso narrativo e umano che quest’anno ruota attorno a un tema potente e stratificato: La fatica di restare. Un concetto che si incarna nelle parole, nelle scelte e nei volti di chi ha deciso di vivere il Mediterraneo non come confine, ma come orizzonte di possibilità.
Alle ore 19,00 in Via D’Amely, sarà Matteo Nucci a inaugurare questa edizione del Festival con un incontro dedicato alla complessità identitaria di questo spazio di terre e acque condivise. Scrittore e saggista, Nucci è uno dei pensatori più raffinati del nostro tempo, con una solida formazione nel pensiero antico – ha pubblicato saggi su Empedocle, Socrate e, in particolare, Platone, curando anche una nuova edizione del Simposio. Con Sono comuni le cose degli amici è stato finalista al Premio Strega nel 2010, così come con il romanzo È giusto obbedire alla notte nel 2017, vincitore del Premio Roma per la narrativa italiana. I suoi articoli, saggi e reportage sul Mediterraneo compaiono regolarmente su Il Venerdì, la Repubblica, l’Espresso, oltre che su riviste come Nuovi Argomenti e minima&moralia.
A Lucera porterà una riflessione viva e coinvolgente, fatta di frammenti, memorie e miti che ancora oggi definiscono il nostro modo di abitare e attraversare le sponde del Sud. A moderare l’incontro sarà Enrico Ciccarelli, con cui Nucci dialogherà a partire dal Mediterraneo come crocevia esistenziale, interrogando l’idea stessa di appartenenza, di sradicamento e di ritorno.
La serata proseguirà alle 20:30 in Piazza della Repubblica, dove il racconto si farà collettivo e concreto: protagonisti saranno alcuni imprenditori agricoli del territorio, che condivideranno le loro storie di restanza consapevole, scelte che hanno trasformato la permanenza in visione. In un tempo in cui partire sembra l’unica opzione, restare e investire sulla propria terra può diventare un gesto rivoluzionario. È il legame tra terra e comunità a emergere con forza in questo momento del Festival, in cui l’esperienza personale si intreccia con il destino collettivo.
Questa prima giornata del Festival della Letteratura Mediterranea riporta l’attenzione sul valore della parola come strumento di cura e resistenza. In un contesto, quello lucerino, segnato da una forte identità storica e culturale, il Festival torna a essere un laboratorio di pensiero aperto e condiviso, dove la letteratura non è celebrazione, ma confronto.
Per maggiori informazioni è possibile scrivere a info@apsmediterraneoecultura.it o seguire i canali social ufficiali del Festival.