E’ stato rinnovato il consiglio direttivo della nostra associazione, che resterà in carica un anno, come prevedono le norme costitutive. Presidente è stato confermato Pasquale Forte, che ricopre questo ruolo sin dalla nascita (2000) del “Covo di preghiera di Santa Caterina”, interpretando fedelmente il tema spirituale, caritatevole e di fraternità fondativo tracciato dalla stessa Rosa Lamparelli. Gli altri incarichi: segretaria Maria Repola, tesoriere Giacomo De Troia. Consiglieri: Franco Cibelli, Carlo De Masi, Salvatore De Troia, Savino Fania e Ebrahim Maceria. L’assemblea ha approvato all’unanimità sia il bilancio consuntivo del 2011 che quello preventivo dell’anno successivo. Resta invariata la quota associativa quantificata in euro 30,00. Con l’espletamento di questa annuale formalità, l’Associazione porta a dodici le sue primavere, che hanno sostanzialmente rappresentato il dopo zia Rosinella, la quale volle questo strumento operativo e di programmazione al fine di non disperdere, dopo la sua morte, il patrimonio di impegno religioso della sua famiglia acquisita nella preghiera e porsi a tutela della chiesa di Santa Caterina “ in modo da renderla nel tempo una oasi di carità e di pace dove tutti possano alleviare il proprio spirito, così come sin dai tempi di Don Alesandro di Troya”.
Probabilmente da lassù zia Rosinella riterrà non soddisfacente quanto sinora realizzato dall’Associazione, totalizzante com’era quando si trattava di mettere in campo impegno ed entusiasmo per i valori cristiani. Certamente, viste le cose dodici anni prima, si poteva pensare di poter dare di più nella direzione da lei tracciata attraverso il canovaggio stilato dinanzi al notaio al momento della costituzione dell’organo associativo. Dodici anni dopo e con l’esperienza acquisita, probabilmente ci sentiamo ancora in debito verso di lei, ma con l’attenuante di aver affrontato situazioni difficili e delicate, alimentate spesso in maniera strumentale e non di certo all’insegna di quella fraternità vera, fervida, vissuta di cui zia Rosinella si è fatta paladina in vita. Pur tuttavia, aver resistito a tanti contraccolpi è da considerare un elemento positivo, che se non altro ha portato ad un dispiegamento di posizioni identificabili con il rinnovato desiderio di battersi così come lei voleva. Evidentemente non ci interessa l’aspetto burocratico dell’Associazione. Essa è stata ed è aperta a tutte quelle persone di buona volontà, desiderose di lavorare che ritengono di testimoniare il vissuto spirituale della veggente, la sua straordinaria umanità, il suo essere innamorata della preghiera, la grande devozione mariana, il suo senso umile, paziente dell’ascolto.
Certo le associazioni vanno gestite secondo legge ed è per questo che le convocazioni e l’assegnazione dei ruoli avvengono come da rito. Ma in tutto questo bisogna mettere l’anima, in gioco tutto il patrimonio di fede acquisito grazie a zia Rosinella, farsi portavoce di un messaggio che si prefigge di “ ispirare la sua attività ( ndr: dell’associazione) ai precetti cristiani, seguendo in comunione con la Chiesa, il cammino spirituale; tutelare i valori della dignità e personalità dell’uomo, esplicando il suo intervento in tutti i casi in cui tali valori siano non tutelati o assistiti e, attraverso opere di carità e beneficenza, aspira a promuovere la crescita dell’individuo, assistendolo nelle sue esigenze spirituali e materiali”. Belle e per certi aspetti commoventi parole quelle riportate nell’atto costitutivo dell’Associazione che, però, hanno bisogno di un impegno costante, reale, fattivo, convinto. Per farlo basta rapportarsi con tutto quello che ci ha insegnato e donato zia Rosinella. Vogliamo ricordare chi si trovava quel giorno (22 marzo 2000 alle ore 18) nella stanza del notaio dottoressa Mikela Fontana: Pasquale Forte, Carinda Granieri, Antonio Coccia, Fernando De Troia, don Michele Ippolito, Gennaro Preziuso, Lidia Prato, Filippo Antonio Lamparelli, Giacomo De Troia, e, ovviamente, Rosa Lamparelli. Annota il suo primo biografo Gennaro Preziuso:” Quando zia Rosinella ne ebbe una copia (ndr: dell’atto costitutivo) dal presidente Pasquale Forte, trasse un sospiro di sollievo. Ora anche lei poteva dire:” Tutto è compiuto!” Fino ai suoi ultimi giorni si interessò della vita e delle attività della “sua” Associazione. Poi, alle ore 16 del 12 giugno 2000, serenamente si addormentò nel Signore”.