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QUANDO UN VESCOVO LUCERINO INDAGO’ SU PADRE PIO

 

Forse non viene sufficientemente sottolineato nell’esperienza religiosa di Padre Pio il ruolo che ebbe l’Arcivescovo lucerino di Benevento, Mons. Raffaele Calabria in una fase particolarmente delicata per il santo garganico. Si era nell’anno 1967 quando Padre Pio si trovò, suo malgrado, nuovamente al centro di inchieste giornalistiche a sfondo sensazionalistico ( “Il Tempo” di Roma, tra l’altro titolò: ”Le stimmate di un frate sotto l’unghia dei diavoli, attraverso lettere segrete ), che, ovviamente, misero in allarme i superiori  e il Vaticano. Si parlò addirittura di un incontro chiarificatore tra Padre Pio e l’allora Pontefice Paolo VI. Naturalmente si trattava di indiscrezioni senza alcun fondamento, che, benché ripetutamente smentite, fecero il giro del mondo.  Si sa che Padre Pio faceva  aumentare la crescita diffusionale ed è per questo che ogni suo movimento finiva nelle pagine che contano dei giornali. Comunque, il Vaticato ritenne di ordinare quella che fu una vera e propria ispezione nel convento del frate delle stimmate, anche se la cosa venne edulcorata come una qualsiasi visita pastorale. Era un incarico particolarmente delicato, che venne affidato all’Arcivescovo di Benevento Mons. Raffaele Calabria, nella qualità di visitatore delle Province meridionali dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini.  Mons. Calabria ebbe modo di interloquire con tutti i frati operanti nel convento garganico e da tutti ebbe motivo di rilevare che la condotta di Padre Pia era del tutto ortodossa e che i riferimenti giornalistici erano del tutto sforniti di un qualsiasi fondamento. 

 Al termine della visita, il Prelato ebbe modo di avere un colloquio franco e cordiale con Padre Pio, al quale fornì ampia assicurazione circa la correttezza del suo operato all’interno della comunità cappuccina. Tutto quello che Mons. Calabria rilevò di eccezionale fu l’accorrere numeroso dei fedeli al confessionale e alla celebrazione della Santa Messa di Padre Pio.  Abbiamo riportato questo episodio per ricordare la figura di questo nostro concittadino, che anche nella nostra città ebbe un ruolo importante nella realizzazione dell’Opera Nuova dei Padri Giuseppini.  Mons. Calabria, divenuto, poi, Arcivescovo di Benevento, era praticamente la longa manus di Padre Angelo Cuomo, la persona  che si trovava sempre pronto nel sostenere l’impegno caritatevole del Giuseppino del Murialdo, ora Servo di Dio, per il quale è stata introdotta la causa diocesana di canonizzazione.  Mons. Calabria tesseva relazioni molto strette e confidenziali con quel grande benefattore che fu l’avvocato don Peppino Zurro ( con la sorella Carmelina), il quale  donò il terreno dove sorge l’Opera Nuova e in tante circostanze aiutò Padre Angelo nella predisposizione dei suoi progetti a favore dei giovani, sostenendoli anche finanziariamente.  Tra don Peppino Zurro e Padre Angelo Mons. Calabria faceva un da angelo custode, nel senso che in occasione delle sue passaggi nella nostra città (celebrava in “Santa Caterina”) non mancava mai di incontrarsi con l’”avvocato” e perorare tutte le ragioni per dare ai Giuseppini una nuova sede e soprattutto la possibilità ai giovani di trovare uno spazio dove potersi divertire, ma anche formarsi correttamente.

 Oggi se l’Opera Nuova è una splendida realtà, il merito è anche di Mons. Raffaele Calabria, del quale bisognerebbe conoscere qualcosa di più dalle nostre parti, anche nel suo straordinario ruolo di fine teologo. Inoltre, il Presule discende dalla famiglia dell’altro Vescovo di Lucera, Mons. Pasquale Mores, (ha retto la Diocesi  di Nusco), per cui viene a delinearsi un percorso di impegno pastorale al servizio della Chiesa che ci rende davvero orgogliosi come comunità diocesana dauna. Anche a Benevento - lo diciamo dopo aver acquisito  sul campo testimonianze significate –Mons. Calabria ha saputo gestire la vasta ed autorevole Arcidiocesi con un carisma spirituale che tuttora sembra aleggiare nelle vetuste stanze dell’Episcopio. I suoi resti riposano nella Cattedrale beneventana, quasi, per una singolare coincidenza,  a contatto diretto con una statua di Padre Pio.  Anche nell’occasione della vista a San Giovanni Rotondo, il Presule lucerino ha avuto modo di mettere in campo tutta la diplomazia richiesta in questi casi e offrire all’esterno una immagine di Padre Pio consona veramente alla vera statura morale di quello che poi doveva diventare santo quasi a furor di popolo. 

 

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Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata.

Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata. Cronaca Politica Sport e Curiosità, questi sono alcuni degli ingredienti della nuova testata giornalistica. Qualcuno potrebbe obbiettare che per una realtà come Lucera, i quotidiani on line siano troppi. Mi permetto di non essere d'accordo, in quanto più voci raccontano la realtà, più possono essere divulgati i pareri e le opinioni della gente, dopotutto la democrazia è sopratutto questo. La nostra testata, infatti, è libera e dà libero accesso a chiunque voglia collaborare ed esprimere il proprio pensiero, sottolineo che comunque il rapporto è libero e gratuito. Ringrazio sin da ora chiunque potrà dare la sua la fattiva collaborazione. Dopo essere stato uno degli editori, di Sunday Radio ed una delle sue voci più famose per tantissimi anni, mi appresto ora ad affrontare una nuova avventura, questa volta nel web e spero che questa sia foriera di successi e nuove soddisfazioni. Le premesse e l'entusiasmo ci sono, a voi lettori il giudizio finale.

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