Lunedì, 21 gennaio 2013, in Cattedrale, si è ricordato don Franco D'Apollonio ad un lustro dalla sua morte. La Santa Messa è stata celebrata da S.E. mons. Domenico Cornacchia. Presenti alla celebrazione molti Sacerdoti. Nato a Lucera il 5 giugno 1954, e’ stato ordinato sacerdote l’8 luglio del 1978. Nel 1982 e’ diventato membro effettivo dei Silenziosi Operai della Croce, come sacerdote di vita in famiglia. Nel sessennio 2001-07 di governo dell’Associazione ha ricoperto l’incarico di Consigliere per la vita in famiglia.Nella sua diocesi, di Lucera-Troia per molti anni e’ stato Rettore del Seminario diocesano. In seguito, don Franco ha avuto l’incarico di portare la sua preziosa esperienza a servizio dell’accompagnamento e del discernimento spirituale dei seminaristi del Pontificio Seminario Regionale Pugliese a Molfetta, occupandosi prima dell’anno propedeutico e poi come Padre spirituale dei seminaristi del IV° e V° anno. Improvvisamente una silente malattia lo ha colpito. Durante questa prova ,sorretto da una Fede viva e vissuta , si è incondizionatamente abbandonato alla volontà del Padre Celeste. Ha continuato fino alla fine a preoccuparsi per il servizio spirituale che svolgeva ,piu’ che alle sue critiche condizioni di salute. Il 21 gennaio del 2008, ha raggiunto la casa del Padre. Fin dai tempi della sua giovinezza, quando era seminarista, amico e fratello di don Pasquale Gelormino, e tutti i due figli spirituali di don Luigi Di Blasi, aveva deciso che le persone sofferenti avrebbero fatto parte della sua vita, degno figlio del prossimo novello Beato Mons. Luigi Novarese. Don franco era degno di amicizia e rispetto per la sua capacità di esserti sempre al fianco ,specialmente nei momenti più bui. Oltre ad essere consigliere spirituale era soprattutto un fratello. Chi lo ha conosciuto ha apprezzato le sue doti umane e spirituali. Il Centro Volontari della Sofferenza tramite Don Armando Aufiero e Annalisa Caputo, hanno raccolto una miscellanea di testimonianze , in un libro a lui dedicato "Don Franco D'Apollonio, povero di sé, ricco di alterità", presentato nell'Auditorium del Seminario Vescovile. Caro “Fratello nella Fede” (come eravamo soliti chiamarci),dalla Casa del Padre, benedici tutti noi, la nostra Diocesi e la Chiesa intera.
Giuseppe Aufiero