Chiudi

L’editoriale, IL TRIBUNALE, L’OSPEDALE E LA SOGLIA DI POVERTA’

 

Sinora la ventilata soppressione del Tribunale e dell’ospedale  è stata sempre considerata in termini di aridi costi, di economia finanziaria, di saldi da salvaguardare e di tante stregonerie di carattere contabile.  Mai a qualcuno è venuto in mente di dire che la questione ha pure forti connotazioni sociali, dato per scontato che la sparizione di queste due importanti strutture determinerebbe seri problemi anche sulla condizione di vita delle popolazioni interessate. Insomma, quella soglia di povertà già ora precaria si sposterebbe all’ingiù, rendendo davvero problematica vivere in un contesto falcidiato al massimo da limiti, tagli, soppressioni, tradimenti, ripensamenti e via di seguito. Bisogna aggiungere che con la morte dell’ospedale e del tribunale si avrebbe anche un ridimensionamento degli altri organismi ad essi collegati, come, ad esempio, la presenza dei presidi di carabinieri e polizia e di quant’altro che, direttamente o indirettamente, ha a che fare con l’attività  ospedaliera e giudiziaria.  Non, beninteso, che la presenza dell’ospedale o del tribunale debba fare da ammortizzatore sociale e debba essere vista soltanto in quest’ottica. E’ scontato che l’apporto delle due strutture deve misurarsi con le esigenze primarie di assistenza sanitaria e con quelle dell’ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini. 

Requisiti questi difendibili solo con le due istituzioni sotto mannaia, che tra l’altro appartengono ad un patrimonio che le popolazioni hanno acquisito in tanti anni di battaglie civili. Dicevano delle ragioni sociali, che sono anche ragioni economiche, di mantenimento dei livelli occupazionali e della possibilità di arrestare quel triste fenomeno dello spopolamento dell’area subappenninica.  Ospedale e tribunale sono due motori che salvaguardano tanti posti di lavori e incoraggiano i giovani a puntare su quelle professioni che un giorno possono defluire in questi due contenitori. Pensiamo soltanto cosa rappresenta il tribunale per quei giovani che intendono percorrere la strada dell’avvocatura. O l’ospedale per coloro che affidano le loro speranze di lavoro al ruolo di medico o di infermiere. Ci sono elementi indotti, inoltre, che fanno da punti di richiamo per tutti i comparti dell’economia del territorio, tra i pochi che consentono ancora alle popolazioni di poter dire “ci siamo ancora”.  E’invece, nei dibattiti  che stanno affluendo nelle redazioni non si parla che di numeri, di saldi da non toccare, come se le questioni, appunto, fossero ridotte solo ad esigenze ragioneristiche.  Il furbo Paolo Campo dice che bisogna rivedere le situazioni con occhio più realistico, purché restino salvaguardate le risultanze finali. Capire questo discorso francamente è difficile. Se bisogna salvare i saldi, significa che occorre togliere qualcosa da qualche parte e destinarla altrove. O no? 

Né si comprende il significato di rivedere  le situazioni valutando meglio le esigenze dei vari comparti. E che significa? Vuol dire che quando si è varato il piano di rientro sono prevalsi criteri improntati alla leggerezza? E, poi, il discorso dei saldi vale solo per  il “suo” ospedale di Manfredonia. Per quello di Lucera i saldi possono anche essere squilibrati!  Insomma, si fanno discorsi alla carlona, pur di apparire, pur di far intendere che ci si sta occupando del problema.  Noi crediamo che non è con  la soppressione di 71 posti letto (68  solo a carico di Lucera) che si può risolvere il problema del contenimento dei costi, ovviamente per la parte che ci compete.  Ripetiamo sino alla noia: gli sprechi e i disservizi sono altrove, nella disamministrazione della spesa sanitaria sulla quale si avventano non a caso gli avvoltoi della politica.  Giorni fa un amico ci diceva che per fare una radiografia bisogna aspettare il mese di ottobre!  Gli stessi operatori del pubblico fanno l’esame in poche ore quando si spostano di pochi metri nel proprio studio! Se questa è sanità!

Antonio Di Muro

 

admin

Redazione

Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata.

Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata. Cronaca Politica Sport e Curiosità, questi sono alcuni degli ingredienti della nuova testata giornalistica. Qualcuno potrebbe obbiettare che per una realtà come Lucera, i quotidiani on line siano troppi. Mi permetto di non essere d'accordo, in quanto più voci raccontano la realtà, più possono essere divulgati i pareri e le opinioni della gente, dopotutto la democrazia è sopratutto questo. La nostra testata, infatti, è libera e dà libero accesso a chiunque voglia collaborare ed esprimere il proprio pensiero, sottolineo che comunque il rapporto è libero e gratuito. Ringrazio sin da ora chiunque potrà dare la sua la fattiva collaborazione. Dopo essere stato uno degli editori, di Sunday Radio ed una delle sue voci più famose per tantissimi anni, mi appresto ora ad affrontare una nuova avventura, questa volta nel web e spero che questa sia foriera di successi e nuove soddisfazioni. Le premesse e l'entusiasmo ci sono, a voi lettori il giudizio finale.

Lucera / Foggia / Italy

redazione@luceranet.it

Social Counter