La notizia che in Italia si concedono meno mutui (si tocca addirittura il meno 47%!) è stata generalmente accolta e valutata con qualche sorpresa, come se la rilevazione appartenesse ad un comparto a se stante rispetto alla pesante crisi globalizzata che investe la nostra economia. Il Sud, ovviamente, è in testa a questa classifica, ma questa volta non per proprio demerito. Altre rilevazioni collaterali ci dicono che il risparmio è sceso vertiginosamente in Italia, settore che una volta vedeva il Meridione battistrada ( il popolo delle cicale, si diceva), settore che rendeva ricche le banche, che a loro volta lo utilizzavano , insieme al loro capitale di rischio, per finanziare le richieste di mutuo o di prestito più generale. Perché i meridionali risparmiano di meno è presto detto. Non lo fanno per la semplice ragione che il costo della vita ha ridotto il potere di acquisto delle loro remunerazioni e ciò impedisce di mettere qualcosina da parte per il futuro della propria famiglia. Questo quando il lavoro c’é. La cosa diventa più grave quando il lavoro manca, come in tanti casi, dove la disoccupazione sta buttando sul lastrico anche famiglie che in tempo se la cavano benino. Insomma, il risparmio non c’è perché le nostre famiglie non hanno più i margini di cui servirsi per accendere il tradizionale libretto a risparmio in banca. Gli istituti di credito a loro volta non è che si divertono a non dare più soldi per i mutui!
E’ che pure loro sono in difficoltà, perché non possono immettere in circolazione quel risparmio che un tempo era linfa vitale per alimentare i loro impieghi, attraverso cui realizzavano margini di utili, a loro volta reinvestiti. Inoltre, al Sud soprattutto sono di fatto state sconvolte tutti i parametri consolidati di concessione dei mutui, dato che i richiedenti non sono più in grado di acquistare una casa disponendo del classico anticipo che veniva grosso modo quantificato percentualmente in un 40%, mentre la differenza era corrisposta dalla banca finanziatrice (60%). Se il cittadino non riesce a risparmiare, come può fare a raggranellare una cifra che possa essere ritenuta sufficiente per accedere al monte mutui? Insomma, nelle condizioni attuali si innesta un meccanismo a cascata che brucia le fonti del risparmio, travolgendo tutte quelle attività che da esso trovano ragione di sostentamento finanziario. Quando si dice che le banche non fanno mutui e prestiti è perché non hanno risorse per farle. Quelle poche di cui dispongono direttamente o attraverso gli aiuti della BCE vengono utilizzate per l’acquisto praticamente obbligato dei nostri titoli di Stato. Ovviamente, questo quadro al Sud diventa più fosco, in considerazione del fatto che già prima della crisi la situazione era precaria.