La Camera del Lavoro – CGIL di Lucera intende rendere pubbliche le proprie riflessioni in merito alla questione della tutela del diritto alla salute delle comunità Lucera e dei Monti Dauni settentrionali.
Innanzitutto, è necessario focalizzare l’attenzione sul contesto nazionale e regionale nell’ambito del quale tale questione deve essere affrontata. Infatti, negli ultimi anni, a seguito del “Piano Fazio”, elaborato dall’allora Ministro della Salute, il “Piano di riordino ospedaliero”, il “Piano di rientro” ed il “blocco delle stabilizzazioni del personale precario” stanno ridisegnando il sistema sanitario regionale, individuando come obbiettivi prioritari la razionalizzazione dei punti nascita, il superamento della logica dei piccoli ospedali, il rafforzamento dei settori più colpiti dalle cd. “fughe fuori regione”, il miglioramento complessivo della qualità delle prestazioni sanitarie ed il riequilibrio dei conti dei servizi sanitari regionali.
Pertanto, è di tale contesto che bisogna essere consapevoli se si vuole affrontare seriamente la questione della tutela del diritto alla salute delle nostre Comunità. Così, finora, non è stato. Il dibattito locale, infatti, appare costantemente ripiegato sulla sola realtà di riferimento, con venature populiste e demagogiche. Il rischio è quello di ridursi ad una sterile difesa della struttura ospedaliera in quanto tale, mentre, nel frattempo, continuano i trasferimenti di personale e la riduzione dell’offerta complessiva dei servizi. Riteniamo che tale lacuna sia figlia di una debolezza strutturale del tessuto politico ed associativo lucerino, salvo alcune eccezioni, che è incapace di ragionare in un’ottica sovracomunale e, quindi, di porre tale tema nell’ambito del dibattito provinciale e regionale.
A nostro avviso è necessario che le comunità di Lucera e dei Monti Dauni settentrionali elaborino una proposta complessiva, avente ad oggetto un modello articolato di servizi per la tutela del diritto alla salute, sulla base del quale aprire un confronto permanente, e non episodico (com’è stato finora), con la ASL di Foggia e l’Assessorato regionale alla sanità.
Nel merito, le nostre proposte sono le seguenti:
- ridistribuzione dei posti letto assegnati a ciascuna struttura pubblica o privata in ambito provinciale;
- rivisitazione della dislocazione territoriale dei reparti, con l’obbiettivo di renderli punti di eccellenza, capaci di attrarre utenza anche da fuori regione;
- creazione di un centro unico regionale di acquisto per l’approvvigionamento del materiale e della strumentazione;
- istituzione di un centro unico provinciale informatizzato per le prenotazioni;
- limitazione dei ricoveri ospedalieri ai casi di vera e ponderata necessità;
- utilizzo dei conseguenti risparmi di gestione per il potenziamento delle attrezzature e del personale.
Rimanendo in tema, registriamo il permanere dell’incapacità delle amministrazioni locali comprese nell’ambito del Piano Sociale di Zona Lucera – Monti Dauni e della ASL di Foggia di procedere alla strutturazione dell’Ufficio di piano e della Porta unica di accesso, due strumenti essenziali per l’adeguato funzionamento dello stesso PSZ. Sarebbe, pertanto, opportuno, che le suddette amministrazioni comunali, anziché contestare, peraltro immotivatamente, l’operato di altri livelli istituzionali, si adoperino per rendere effettivamente operativo il PSZ.
Fatichiamo, inoltre, a comprendere il senso della polemica sorta in merito all’erogazione degli “Assegni di cura”, la quale ha visto come protagonisti alcuni esponenti politici cittadini, che hanno affrontato la questione in modo approssimativo, senza verificare l’effettivo stato del procedimento, attribuendo agli operatori del servizio responsabilità di competenza di altri enti ed, in pratica, esonerando dai propri obblighi le tecnostrutture delle amministrazioni competenti.
Per concludere, auspichiamo un maggiore impegno degli enti locali e della ASL di Foggia per il decentramento territoriale delle strutture di erogazione dei servizi per la salute, la quale deve avvenire in contemporanea con l’attuazione delle misure previste dal “Piano di riordino ospedaliero”, per evitare che le nostre comunità subiscano i medesimi disservizi subiti dai cittadini di Torremaggiore, San Marco in Lamis e Monte Sant’angelo.
Chiediamo, pertanto, al Sindaco di Lucera di farsi promotore di un’incontro tra i Sindaci dei Comuni dei Monti Dauni e le organizzazioni sindacali e del terzo settore, allo scopo di elaborare una proposta da sottoporre al Direttore della ASL di Foggia ed all’Assessore alla sanità della Regione Puglia.
Invitiamo, infine, tutti i soggetti interessati ad affrontare il tema con la serenità e la lucidità necessaria a tutelare nel miglior modo possibile il diritto alla salute dei cittadini delle nostre Comunità.
Il coordinatore della Camera del Lavoro – CGIL
Liano Nicolella