La nostra corrispondenza sul trasferimento dell’Agenzia del Territorio (ex Conservatoria dei Registri Immobiliari) in via Scarano n.145 non è passata inosservata, tanto che in parecchi ci hanno segnalato una imperdonabile dimenticanza: la sparizione della vecchia targa, che indicava la originaria denominazione di questo ufficio, esposta ai lati dell’ingresso in via Maria de Peppo Serena. Per questi nostri lettori la cosa è grave, perché così vengono in qualche modo cancellate le origini di un ufficio che ha fatto storia a Lucera. La cosa è ancora più grave perché la “Conservatoria”, a seguito di una riforma della finanza pubblica, ha mutato nome, assumendo quello di Agenzia del Territorio. E’ vero che la continuità storica viene assicurata dagli atti, ma è pur vero che i nomi non si danno a caso e, in qualche maniera, esprimono la sintesi dell’attività svolta. Per la verità l’attuale denominazione appare alquanto impropria rispetto all’attività dell’ufficio, che, per custodire atti pubblici, risulta meglio individuabile col nome di battesimo.
Insomma, il nome, come per una persona, assicura continuità storica e riscopre la identità di un soggetto. Se una arteria cittadina si chiama Via dei Mercanti, ad esempio, è perché qui hanno operato i mercanti del tempo! Come è tutto lo stradario a ricordarci, a segmentare la storia di una città, che proprio attraverso le targhe delle vie ci ricorda tappe fondamentali del suo essere e del suo vissuto. Senza voler fare una questione di Stato, sarebbe il caso chetale targa venisse recuperata (pare che si trovi nel deposito della sede provinciale) e sistemata all’ingresso della nuova sede, insieme a quella più moderna. Sarebbe un modo per indicare quella continuità storica ed operativa che i più giovani non conoscono e che attraverso queste indicazioni possono trovare l’opportunità di fare gli approfondimenti che passano attraverso momenti caratterizzanti il ruolo di questo ufficio finanziario.
a.d.m..