La televisione di Padre Pio, “Teleradio Padre Pio”, ha ospitato Rosa Lamparelli in un programma di approfondimento mandato in onda il 30 aprile alle ore 9, un programma che si è sviluppato sotto la forma di intervista, il cui interlocutore è stato il francescano conventuale Padre Raffaele Di Muro. Quest’ultimo, come è noto, ha firmato la biografia di Rosa Lamparelli ( “L’accoglienza degli umili”, Edizione “San Paolo”, pp.90, euro 11), tracciandone il suo fecondo vissuto spirituale e l’intensa devozione mariana. Ed è proprio su questi temi che si è sviluppato l’incontro con l’intervistatore della televisione garganica, che ha fatto anche un sobrio profilo della quotidianità di questa donna innamorata della preghiera. Padre Raffaele è docente di Teologia Spirituale e Spiritualità Francescana alla Pontificia Facoltà Teologica “San Bonaventura” di Roma. E’ direttore della Cattedra Kolbiana e assistente internazionale della “Milizia dell’Immacolata”,fondata da San Massimiliano Kolbe. Il fatto che la prestigiosa emittente legata al nome di Padre Pio abbia voluto occuparsi della nostra zia Rosinella è molto significativo, perché vuol dire che la fama di santità della veggente ha superato i confini cittadini e sta interessando anche ambiti lontani. Inoltre, l’approdo questa volta è avvenuto nella città di Padre Pio, su iniziativa di una televisione particolarmente rigorosa quando si tratta di affrontare argomenti di figure decedute in concetto di santità.
Essere ospite della televisione di Padre Pio avrebbe fatto molto piacere a zia Rosinella, che per il centro garganico aveva una particolare considerazione per il fatto di rappresentare la terra del santo cappuccino. E’ scritto che Rosinella parlava molto di Padre Pio, che era una delle sue guide spirituali, anche nei tormentati momenti in cui il frate francescano era bersagliato da accuse e insinuazioni, al punto da essere costretto a subire la quarantena per evitare strumentalizzazioni. Proprio come è capitato a zia Rosinella, quando le fu impedito di frequentare la chiesa di Santa Caterina. Padre Raffaele, da conoscitore della veggente, si è soffermato sulla straordinaria umiltà di questa donna, una umiltà che accresceva di pari passo il suo senso di fraternità, di accoglienza. All’interno di questo quadro, Rosinella giganteggiava per l’amore verso la preghiera, che poneva al centro di ogni suo incontro. Una donna di fede adamantina, con una fervorosa devozione verso la Vergine Santissima, che ha consentito il restauro e la riapertura al culto della trecentesca chiesa di Santa Caterina. Padre Raffaele, rispondendo alle domande dell’intervistatore, ha detto che l’esempio di questa donna ci deve servire ad imitarla, soprattutto approvvigionandoci della sua certezza nell’amore misericordioso del Cristo Salvatore e di quello materno della Madonna.