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Fallacie della Fallaci

Fallacie della Fallaci

 

La terza pagina di LuceraNet.it. a cura del prof. Alfredo A. Padalino.

- Nel discutere l’eredità intellettuale di Oriana Fallaci, è difficile eludere la natura profondamente retorica della sua scrittura. Le sue opere più tarde, nate in un clima di tensione globale e alimentate da una vis polemica intransigente, hanno esercitato un fascino potente sul pubblico proprio grazie alla loro certezza di giudizio. Eppure, dietro quella sicurezza si cela spesso una struttura argomentativa fragile, fondata su inferenze che seducono più per energia emotiva che per coerenza logica. È in questa tensione tra pathos e logos che si annidano molte delle sue contraddizioni, e che emerge la necessità di un’analisi critica delle sue strategie discorsive.

 

Molte delle affermazioni profetiche di Oriana Fallaci possono essere ricondotte, con Aristotele, alla categoria dei paralogismi: ragionamenti che sembrano stringenti, ma che si sfaldano non appena si tenta di verificarli. Un’ironia involontaria grava sul suo stesso cognome — nomen omen — quasi che la scrittrice, nel difendere le proprie tesi con foga crescente, fosse destinata a inciampare in quelle fallacie che la retorica classica aveva già catalogato con paziente precisione.

 

Aristotele aveva già distinto con chiarezza il paralogismo, ragionamento errato ma involontario, dal sofisma, cioè l’argomentazione consapevolmente ingannevole volta a trarre in errore l’interlocutore. Le tesi di Oriana Fallaci sembrano invece oscillare proprio fra queste due modalità fallaci: contengono una dose di ingenuità e una di deliberata forzatura, una miscela retoricamente esplosiva che, soprattutto dopo l’11 settembre, si è fatta ancora più evidente e incendiaria.

 

È in questo spazio ambiguo che si collocano le ultime opere della grande giornalista fiorentina: un intreccio di deduzioni affascinanti ma fragili, di certezze proclamate come assiomi, di generalizzazioni antropologiche e geopolitiche presentate con la perentorietà del dogma più che con il rigore dell’analisi.

 

Non sorprende, allora, che un simile impianto retorico trovi oggi un’eco in figure come Federico Rampini — altro intellettuale italiano trapiantato negli Stati Uniti — abili nel proporre al pubblico una visione del mondo netta e polarizzante, rassicurante nella sua apparente coerenza. È il potere del falso sillogismo, del paralogismo che avvince perché semplice, anche quando semplifica troppo; della diagnosi che seduce perché definitiva, anche quando elude la complessità che pretende di spiegare.

 

Analizzare le fallacie della Fallaci non significa ridurre la sua opera a un esercizio di errori logici: significa piuttosto riconoscere quanto la forza del discorso pubblico contemporaneo resti legata a meccanismi che privilegiano la nettezza sull’accuratezza, la profezia sul dubbio, la semplificazione sull’indagine. Nella sua scrittura più estrema, Fallaci ha incarnato questa tendenza con una potenza stilistica incontestabile ma epistemologicamente instabile. Ed è forse proprio qui che risiede il nodo critico: nella capacità — e nel pericolo — di costruire narrazioni così persuasive da sembrare vere indipendentemente dalla loro solidità. Un monito, oggi più che mai, sulla fragilità del pensiero quando si affida alla retorica invece che alla complessità del reale.

 

 

 

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Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata.

Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata. Cronaca Politica Sport e Curiosità, questi sono alcuni degli ingredienti della nuova testata giornalistica. Qualcuno potrebbe obbiettare che per una realtà come Lucera, i quotidiani on line siano troppi. Mi permetto di non essere d'accordo, in quanto più voci raccontano la realtà, più possono essere divulgati i pareri e le opinioni della gente, dopotutto la democrazia è sopratutto questo. La nostra testata, infatti, è libera e dà libero accesso a chiunque voglia collaborare ed esprimere il proprio pensiero, sottolineo che comunque il rapporto è libero e gratuito. Ringrazio sin da ora chiunque potrà dare la sua la fattiva collaborazione. Dopo essere stato uno degli editori, di Sunday Radio ed una delle sue voci più famose per tantissimi anni, mi appresto ora ad affrontare una nuova avventura, questa volta nel web e spero che questa sia foriera di successi e nuove soddisfazioni. Le premesse e l'entusiasmo ci sono, a voi lettori il giudizio finale.

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