Don Michele Tangi, affettuosamente chiamato don Mike, ha raggiunto un traguardo importante e significativo: è da 50 anni sacerdote, tappa opportunamente ricordata nel corso di una solenne cerimonia liturgica svoltasi nella sua chiesa di “San Matteo al Carmine”, con l’intervento del vicario generale Mons. Ciro Fanelli, di una folta rappresentanza di confratelli e soprattutto con una larga e commossa partecipazione di fedeli. Questo lungo matrimonio col Signore, è stato sempre vissuto all’insegna da una azione pastorale senza soste, al servizio vero delle comunità che lo hanno sempre visto impegnato senza risparmio di energie, con l’entusiasmo di chi avverte la grande responsabilità di guida verso i figli spirituali. Nelle sedi proprie la ricorrenza è stata già ricordata solennemente nelle forme di rito, per cui in questa sede non ci resta che esternare a don Mike i nostri rallegramenti e l’augurio che egli possa ancora essere al servizio del popolo cristiano, anche in una collocazione diversa da quella attuale. Forse non è stato sufficientemente ricordato ciò che questo sacerdote ha realizzato in un’altra direzione, che potrebbe sembrare di minore importanza, ma non lo é. Egli, infatti, ha portato la televisione a Lucera, dopo che altre iniziative sono naufragate miseramente, come quella più nota che portava il nome di “Telesveva”. E’ una televisione prevalentemente cattolica, per cui molto meritoriamente accompagna la Chiesa nelle occasioni più importanti e significative.
Oggi “Telecattolica” è certamente uno strumento di indubbia promozione spirituale e consente soprattutto agli anziani e ai malati di poter seguire la Santa Messa quotidiana, che viene irradiata dalla chiesa sopra citata. Questa televisione è diventata uno riferimento di informazione anche al servizio della comunità cittadina, posto che si pone in posizione di ascolto anche verso i problemi della vita civile. Oggi “Telecattolica” ha un raggio di visione e di ascolto molto ampio, per cui il disegno di don Mike di diffondere la voce della Chiesa in un ambito ragguardevole é stato raggiunto. Beninteso, non è stato facile, perché molte volte egli ha trovato i nemici soprattutto in casa da parte di coloro a cui l’ampio respiro dello strumento televisivo, diciamo così, non era molto gradito. Don Mike, dunque, benché proveniente dalla periferia della Diocesi (Faeto, Celle San Vito, Castelluccio Valmaggiore ecc.) ha avuto lo sguardo lungo, intuendo prima degli altri il valore della comunicazione televisiva al servizio dell’evangelizzazione. E per non farsi mancare nulla, ha tenuto viva l’attenzione per il francoprovenzale, lingua che ha portato anche nelle celebrazioni liturgiche e particolarmente nella Santa Messa. Insomma, un prete poliedrico che ha saputo cavalcare benissimo le novità senza mai restare schiacciato dalle stesse. Novità che egli ha saputo sempre ben pilotare perché la Chiesa si aprisse alle masse anche attraverso i percorsi informativi di nuova generazione. Insomma, è stato un prete da non sagrestia, ma aperto a quelle sollecitudini provenienti dalle istanze della società civile. Oltre all’augurio per il suo formidabile traguardo sacerdotale, don Miki merita anche un grazie per quanto ha fatto per il mondo dell’informazione locale stando in mezzo a noi.
adm