C’è anche un posto per Rosa Lamparelli nell’opera di Dionisio Morlacco (“ Quei nomi di pietra”) che parla di toponomastica. A pag. 228 laddove si cita piazzetta Lamparelli, la nostra veggente occupa un posto di rilievo. L’autore prende spunto dalla descrizione dei luoghi per inserire la figura di zia Rosinella, di cui traccia un profilo esaustivo, a ricordo del suo contributo dato alla città anche in chiave civica. Rosinella era e resta protagonista di questo rione popolano di una volta, dove la lucerinità aveva modo di esprimersi un maniera marcata, urlata, frizzante, ma simpatica. Il fatto che la veggente sia stata inserita all’interno di personaggi di rilievo per la città la dice tutto sul ruolo che questa donna ha ricoperto a Lucera, che opportunamente le ha riservato il privilegio di finire in copertina attraverso una targa cittadina.
Il frontespizio del libro di Morlacco parla di toponomastica della città di Lucera. Forse il sottotitolo è riduttivo, perché in realtà si tratta di un lavoro storico che proviene da una ricerca accurata e profonda. Aver inserito zia Rosinella in questo lavoro significa che anche gli storici ( e Morlacco lo è) non potevano non citare la veggente, che così si afferma quale personaggio carismatico all’interno della sua azione prevalentemente di evangelizzazione, che aveva anche riconosciuti snodi sociali. Noi dell’Associazione siamo evidentemente grati a Morlacco per questa sua attenzione verso la nostra amata zia Rosinella, che continua a far parlare di sé, benché siano trascorsi dodici anni dalla sua dipartita.