E' stata sospesa al 10' del secondo tempo per invasione di campo la gara del Campionato di Promozione tra Torre-Lucera e San Giovanni R..La gara al momento della sospensione era ferma sul risultato di 1-0 in favore degli ospiti per la rete realizzata al 4' minuto del secondo tempo al termine di un azione confusa e contestata dai padroni di casa. La successiva espulsione Di Gioia, per fallo di reazione su un avversario, ha scatenato le vibrate proteste di una persona che è entrata in campo per cercare di spiegare in modo certamente sbagliato le sue ragioni al direttore di gara. La partita, dopo un conciliabolo della terna arbitrale, è stata sospesa e l'arbitro si è fatto trasportare in ambulanza al pronto soccorso seguito in auto dai suoi collaboratori.La gara fino al momento della sospensione non è stata bella e le occasioni da rete sono state davvero poche. Ora di sicuro ci saranno delle pesanti conseguenze per gli svevi che vedono purtroppo complicarsi il cammino verso la salvezza.
Il commento
LUCERA CALCIO: DEPLOREVOLE L’AGGRESSIONE ALL’ARBITRO
Non ci sono attenuanti: l’aggressione all’arbitro (nel corso della partita col San Giovanni Rotondo), comunque motivata, è assolutamente deplorevole, non può essere giustificata con tutta la buona volontà di questo mondo. Ed è più grave perché messa in atto da un dirigente della società, che, per il suo ruolo istituzionale, dovrebbe essere garante di un corretto rapporto tra i giocatori di casa e il direttore di gara e, più in generale, dell’ordine pubblico, collaborando attivamente con le forze di polizia. Ed è grave anche perché il risultato di svantaggio poteva essere rimediato, posto che si era ad appena 55 minuti di gioco. Ed è grave perché avvenuto in un momento in cui di tutto si aveva bisogno tranne che di un gesto spropositato, inconsulto. Difatti, la società è impegnata seriamente a rilanciare il calcio a Lucera, uno sport che è seriamente a rischio chiusura. Sono da prevedere gravi sanzioni a carico del Lucera, per cui quella retrocessione che si cercava di scansare disperatamente ora diventa difficilmente evitabile. Non è solo il calcio lucerino a finire nelle pagine di cronaca nera e, quindi, a diventare un elemento che deturpa l’immagine di una città, che in passato si è rivelata un centro di assoluta ospitalità e tranquillità. Fa veramente rabbia quello che è successo domenica col San Giovanni Rotondo, rabbia che vanifica tutti gli sforzi che si vanno facendo per rimettere in sesto le sorti della squadra di calcio locale.
Adesso assisteremo alle solite litanie per giustificare un gesto, comunque, indifendibile. Sarebbe meglio che la società si prendesse lealmente le sue responsabilità e radiasse per l’eternità quel dirigente che si è reso protagonista di un gesto inqualificabile e dannoso. Senza dire che costui dovrà probabilmente anche accollarsi responsabilità penali per le conseguenze connesse ad un gesto di vera aggressione. E le aggressioni si pagano penalmente. Ora c’è da mettere in conto anche la batosta sul piano psicologico in una situazione in cui vi sono poco ancoraggi di tale natura. E sul piano psicologico non avrà vantaggi nemmeno l’iniziativa della dirigenza di mobilitare la tifoseria che, già latitante, avrà qualche motivo in più per stare alla larga. Speriamo che gli organi di disciplina siano indulgenti, tenendo conto che il campo lucerino sinora non ha mai dato origini a manifestazioni di inciviltà.
a.d.m.


