Si è conclusa domenica 12 ottobre la prima edizione del “Foggia Professional Expo”, il Salone dedicato ai beni e servizi per i liberi professionisti della Provincia di Foggia, organizzato dalla Consulta delle Professioni CCIAA e dal Comitato Unitario delle Professioni della Provincia di Foggia.
Tanti gli eventi rivolti all’approfondimento di tematiche di stretta attualità e interesse per gli ordini professionali che hanno attirato in fiera un numero considerevole di professionisti provenienti non solo dalla provincia di Foggia.
Tra i temi caldi affrontati dal Salone emergono sicuramente quelli oggetto delle due tavole rotonde svoltesi sabato 11 ottobre. Al mattino si è parlato del sistema previdenziale delle libere professioni con un confronto, moderato da Massimo Levantaci, tra i rappresentanti delle diverse casse di previdenza nazionali. Sono intervenuti Giuseppe Santoro, vice presidente Inarcassa (ingegneri e architetti); Francesco Di Leo, consigliere cassa geometri; Matteo Robustelli, vice presidente Enpacl (cassa consulenti del lavoro); Gustavo Vassalli, consigliere Ccn (cassa nazionale notai); Federico Zanon, vice presidente Enpap (ente previdenza psicologi); Renzo Guffanti, presidente Cnpdc (cassa dottori commercialisti); Tullio Scotti, vice presidente Enpav (ente previdenza veterinari) e Berardino Lattarulo, cassa periti agrari.
Dal dibattito è emerso che le casse di previdenza private rappresentano una sicurezza per il sistema previdenziale italiano, soprattutto se paragonate all’Inps. “Il Governo sta bussando alle casse di previdenza dei professionisti per avere aiuto, questo dimostra che i nostri risparmi sono al sicuro”, ha affermato Matteo Robustelli (vice presidente della cassa consulenti del lavoro).
Un altro aspetto fondamentale è cercare di diffondere il più possibile la cultura previdenziale che, in questo paese, purtroppo manca. Oggi le casse hanno un bel patrimonio al loro interno e questo lo si deve in parte anche alla riforma Fornero che ha imposto la sostenibilità a 50 anni. “Vogliamo fare il discorso della sostenibilità a 50 giorni per l'Inps?”, ha detto in maniera provocatoria Renzo Guffanti (dottori commercialisti); pensiero condiviso anche da Tullio Scotti (veterinari).
Diversamente la pensa Francesco Di Leo (cassa geometri), “se le casse previdenziali sono private, che senso ha farle rientrare nelle more della Pubblica amministrazione?”.
Le conclusioni sono state affidate all’on. Lello Di Gioia, presidente della commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, che ha sottolineato la necessità di riorganizzare l’Inps, oltre che il bisogno di distinguere la previdenza dall’assistenza; ha poi “bacchettato” le casse che devono essere attente a svolgere il loro ruolo principale, cioè garantire la pensione agli associati. Intanto le casse di previdenza nazionali sono sottoposte ad una tassazione notevole da parte dello Stato.
Dal sistema previdenziale si è passati, nel pomeriggio di sabato 11 ottobre, alla riforma del lavoro de iure condito e de iure condendo.
Dagli effetti della riforma Fornero, sia a livello processuale che sulla crescita dell’occupazione, ad un’attenta analisi del Jobs Act, attualmente in discussione in Senato. “Si parla molto di articolo 18, ma il demansionamento oggi potrebbe essere la norma nelle aziende e potrebbe portare, in maniera velata, a dei licenziamenti per motivi economici”, ha affermato Bruno Colavita, presidente U.L.P. Foggia, che ha continuato “è necessaria una riforma che abbia effettivamente incidenza sull’incremento occupazionale, che è quello che il Governo auspica, e che non abbassi le tutele dei lavoratori, già notevolmente ridotte con le ultime riforme”.
Claudio De Martino, dottore di ricerca in diritto del lavoro all'Università di Bari, ha moderato la tavola rotonda a cui hanno preso parte: Michele Fatigato, avvocato giuslavorista del foro di Foggia, che ha proposto un’analisi a due anni dalla riforma Fornero dei licenziamenti individuali; Alessandro Ventura, dottore di ricerca in diritto del lavoro all'Università di Bari, con un intervento sulle novità in materia di apprendistato dopo la legge n. 78/2014; Vincenzo De Michele, avvocato giuslavorista del foro di Foggia, che ha parlato della flessibilità in entrata del mercato del lavoro, dai contratti a termine al contratto unico a tutele progressive; Antonello Olivieri, professore aggregato di diritto del lavoro all'Università di Foggia, che ha affrontato il tema della condizionalità ed effettività nel Jobs Act; infine Domenico Garofalo, professore straordinario di diritto del lavoro all'Università di Bari - sede di Taranto, che ha approfondito il d.d.l. di riforma del mercato del lavoro, andando oltre l’articolo 18.
“Ci sono tutti i presupposti affinché il Foggia Professional Expo diventi un appuntamento fieristico annuale, stiamo già pensando alla seconda edizione contando sulla disponibilità dell’Ente Fiera e del suo presidente Fedele Cannerozzi”, affermano all’unisono Gaetano Centra e Massimiliano Fabozzi (presidenti della Consulta delle Professioni CCIAA e del Comitato Unitario delle Professioni di Foggia) che hanno fortemente voluto questa prima edizione.