L’esordio del nostro precedente commento – seguito a quattro risultati positivi - era improntato tutto al non darsi troppe arie, ad evitare brutte sorprese nel seguito. Si, perché il Lucera del calcio non era diventato improvvisamente il Real Madrid, ma solo una squadra che incominciava a fare bene i compiti a casa, come si suole dire oggi in economia. Forse, dicevamo, possiamo soltanto illuderci poco poco! E puntualmente è giunto il risultato sul terreno del Polignano, che ci deve indurre a stare con in piedi ben piantati per terra. E’ chiaro che la sconfitta –peraltro pesante per 3-0 – non ci può far piacere. Tuttavia va considerata tra quelle che ci possono stare dopo una buona cavalcata. Forse è il risultato che desta qualche perplessità, posto che una sconfitta di misura su un campo ostico sarebbe stata considerata più aderente al momento complessivo delle prestazioni della squadra. E’ certo che i giocatori di Torre non sono scesi in campo con la consueta voglia di combattere, anche se hanno l’attenuante di essere finiti sotto dopo appena pochi minuti, il che ha reso più complicati i piani tattici immaginati a tavolino. Qualcuno ha detto che la pausa natalizia ha fatto male alle gambe dei calciatori. Può essere. Come altri sostengono il contrario, nel senso che una pausa può far bene dopo lo stress fisico/psichico di dovere rincorrere una situazione difficile, che la squadra stava perdendo di mano. Ipotesi, comunque, che non tolgono nulla alla sostanza delle cose.
A questo punto, dopo una prima parte di campionato tutto sommato in sofferenza, il Lucera deve riprendere in mano la voglia di battersi con la bava alla bocca, anche perché nel finale saranno quasi tutti a rinserrare le file. Il vantaggio è che la squadra ha acquisito la consapevolezza delle proprie forze, benché in presenza di questa sconfitta a Polignano che forse non ci voleva. Sconfitta, però, che può essere propedeutica per un impegno più forte. Parliamo a carte scoperte. Non si vuole che il Lucera faccia grandi cose, come qualcuno aveva addirittura immaginato prima dell’inizio del campionato. Non può fare grandi cose perché non ha una intelaiatura di alto profilo tecnico, benché i giocatori complessivamente considerati siano in grado di assicurare un rendimento di buona sufficienza. Ma, sul campo bisogna andare con lo spirito giusto, con lo spirito che ha consentito alla squadra di inanellare quattro risultati utili consecutivi. Bisogna andare in campo senza montarsi la testa, con la consapevolezza delle proprie possibilità che non rientrano tra quelle attribuibili alle grosse compagini, a quelle “confezionate” per vincere il campionato e per le quali si è speso una barca di quattrini. Siano convinti che Teodoro Torre ce la metterà tutta ancora una volta per strigliare agonisticamente i suoi giocatori. Lo farà perché è il primo a cui la sconfitta è rimasta in gola!
a.d.m.


