Alle 04.00 di questa mattina personale della Squadra di Polizia Giudiziaria della Sezione Polizia Stradale di Taranto, in collaborazione con le Squadre di Polizia Giudiziaria di Bari e Foggia del Compartimento Polizia Stradale per la Puglia, ha dato esecuzione a nr. 5 di 6 ordinanze di custodia cautelare a carico di altrettanti soggetti residenti in provincia di Foggia. I citati sono indagati a vario titolo e in concorso tra loro per reati di furto aggravato tentato e consumato, simulazione di reato, ricettazione di merce di provenienza furtiva, detenzione e porto abusivo di armi, nonché detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I fatti reato sono avvenuti nella provincia jonica e su tutto il territorio nazionale tra gli anni 2011 e 2012.
Il sesto personaggio risulta irreperibile e tutt’ora ricercato.
L’indagine è stata svolta dal personale della Squadra di Polizia Giudiziaria della Sezione Polizia Stradale di Taranto e coordinata dalle Procure di Taranto e di Foggia, a cui è stato trasmesso uno stralcio dell’attività madre relativamente alle posizioni di alcuni indagati.
L’indagine traeva origine da un tentato furto perpetrato in data 08/10/2011, in agro del comune di Mottola (TA), ai danni di un’azienda di prodotti alimentari. Nel prosieguo si susseguivano una serie di altrettanti tentativi di furto consumati sul territorio della provincia jonica.
L’analisi del fenomeno criminogeno e le particolari circostanze collegate al rinvenimento di taluni veicoli industriali in aree prospicenti ai luoghi ove venivano consumati i furti, consentivano alla Squadra di P.G. della Sezione Polizia Stradale di Taranto di rilevare essenziali spunti investigativi che, sottoposti all’attenzione della locale autorità giudiziaria, consentivano di intraprendere una strutturata attività d’indagine che consentiva l’individuazione e il deferimento alla competente A.G. di 16 persone, residenti nelle province di Foggia, Bari e Matera, dedite alla consumazione dei reati di furto e alla successiva ricettazione di merce di ogni genere che veniva “piazzata” sul territorio nazionale.
Si delineava un sistema di illecito utilizzo di veicoli industriali, per il trasferimento della merce trafugata. Gli stessi veicoli presentavano una discrasia tra l’intestazione del nominativo del proprietario, presente in banca dati PRA e quello in banca dati Motorizzazione, al fine di creare una disomogenea riconducibilità formale del veicolo, nel tentativo di dissimulare la reale responsabilità nel concorso del reato.
L’indagine che è durata circa 2 anni è consistita nello sviluppo di attività tipiche e atipiche di polizia giudiziaria, tra cui attività tecnica di intercettazione telefonica e ambientale.
Il sodalizio criminale si concentrava in maniera particolare sui furti di alimentari, quali salumi, formaggio e olio di oliva, ma anche di grano e bibite di note marche. Non sono mancati tuttavia furti di ingenti quantitativi di carburante e ceramiche.
Ovviamente venivano perpetrati anche furti di veicoli commerciali di notevole portata.
Il giro complessivo di affari illeciti è risultato milionario. Particolarmente determinata e strutturata l’attività di ricettazione che avveniva prevalentemente nella provincia di Foggia.