..Caro amico ti scriviamo….. Questa volta siamo noi, generazione cresciuta tra la semplicità, la genuinità e l’amore nelle cose semplici, a scriverti. Sono gli stessi sentimenti che si ritrovano nelle tue canzoni e che hanno accompagnato gli anni della nostra gioventù quando ci emozionava ascoltare “4 Marzo 1943” oppure “Il Gigante e la bambina”; forse i primi veri grandi successi che ti hanno consegnato alla storia della musica. E abbiamo continuato ad ascoltarti; ad ascoltare le tue poesie, i tuoi racconti trasformati in note musicali, negli splendidi: "Com'é profondo il mare”, Anna e Marco", "Caro amico ti scrivo",L'Anno che Verrà' n.d.r. "Stella di mare", fino agli impareggiabili duetti con Francesco de Gregari, dai quali sono nati: "Cosa sarà" e "Ma come fanno i marinai". E poi quella meraviglia delle meraviglie: la tua dedica al grande “Caruso”. La canzone forse più bella del tuo repertorio.
Ecco, caro Lucio. Con queste canzoni che ascoltavamo negli anni 70 e 80 incise sulle “musicassette” o, prima ancora, in quegli ingombranti nastri “Stereo otto” che ci facevano compagnia in auto, nei nostri viaggi, a volte senza mete, abbiamo trascorso i nostri “migliori anni”.
Ora che sei andato via da noi, inaspettatamente, ti scriviamo, più forte, come dicevi tu al tuo “caro amico” immaginario, affinché tu possa ascoltare il nostro grido di amore e riconoscenza per quello che ci hai dato e lasciato. Noi foggiani, in particolare, ti ringraziamo un po’ di più perché non hai mai dimenticato questa terra della quale eri innamorato. Tanto innamorato da voler acquistare una villa bellissima in quella specie di paradiso terrestre che erano e sono le tue amate Isole Tremiti, per potervi trascorrere serene giornate tra le voci delle diomedee che ti pareva ancor di sentire e trovare ispirazioni profonde per le tue canzoni e da dove, forse, era arrivato, come tu stesso hai voluto cantare, “quel bell’uomo venuto dal mare..” Isole che hai contribuito, oggi possiamo dirlo, con il senno di poi, quasi sino alla fine della tua vita, a difendere dalle assurde trivellazioni che volevano metterne i pericolo la loro estrema bellezza. Grazie anche di questo Lucio. Ti ricorderemo come ti abbiamo visto l’ultima volta a Foggia al teatro del fuoco, solo qualche settimana fa.
Grazie da tutti noi. Ci emozioneremo ogni volta ascoltando ancora le tue poesie fatte canzoni.