In questi casi si dice che si tratta di punti preziosi, anzi preziosissimi. In effetti così è, perché aver strappato tre lunghezze alla Nuova Andria non è cosa di poco conto, dato che la squadra andriese si trova, come noi, impelagata nella lotta per non retrocedere. Si potrebbe allora dire che in realtà questi tre punti valgono sei, perché tre fanno alzare l’asticella verso l’alto della classifica e gli altri tre buttano all’ingiù una concorrente diretta. Certo, non è stata una grande partita dal punto di vista tecnico, ma questo era un po’ prevedibile, perché nella situazione in cui si trova il Lucera non si può pretendere di operare di fioretto. E’ altrettanto vero che si sono incontrate due decadute del calcio pugliese, perché sia il Lucera che l’Andria hanno un tempo occupato posizioni di rilievo in campionati di ben altro livello e prestigio. Quelli che hanno una certa età ricorderanno una celebrata Lucera-Andria vinta dal bianco celesti per uno a zero, con il “Comunale” stracolmo di gente (ricordiamo il granitico sestetto di ferro difensivo: Cola, Menduni, Galante; Casiello, Menga e Pilla, con all’attacco Martinelli e D’Amelio). Ma, tant’é. In questa fase della vita calcistica a nulla serve tornare sul passato, che,però, non essere neppure considerato carta straccia.
Tornando all’ultima esibizione è difficile dire se questa vittoria costituirà una svolta nel difficile cammino del Lucera. Né si può dire se la mano di Pietro Maiellaro come allenatore abbia già dato qualche frutto. Le statistiche dicono che in genere col cambio dell’allenatore arriva pure la prima vittoria. Dunque, il risultato positivo con l’Andria potrebbe essere attribuito al dato statistico e nulla più. Ci auguriamo che non sia così, altrimenti staremmo punto e accapo. Tenuto conto delle caratteristiche della formazione di Maiellaro ci si aspetta forse un Lucera migliorato anche tecnicamente. A parte il fatto che sono i giocatori in campo a stabilire i paletti tecnici, c’è da considerare che al momento l’allenatore deve tirar fuori il meglio dal potenziale giocatori che ha a disposizione. Quello che deve fare Maiellaro è soprattutto dare carattere a questa squadra e stabilizzarlo, dato che nel finale di campionato varranno più la determinazione e la voglia di combattere che l’azione di pura geometria. Maiellaro non ha accettato di condurre la compagine a cuor leggero, stando a quello che ci dicono le cronache dei colleghi che seguono da vicino il lavoro dei giocatori e della società. Però, riteniamo, che il suo assenso abbia qualche certezza nella direzione di condurre il Lucera alla salvezza. Traguardo questo che è importante anche per mantenere alto il prestigio dello stesso trainer, che ha calcato terreni importanti, sia come calciatore che come allenatore.
a.d.m.


