Il futuro di un sito archeologico nella scoperta delle tracce che ne rivelano il passato. E’ questo il tema al centro dell’incontro-studio su “Montecorvino, cinque anni di ricerche: bilancio e prospettive”. Se ne discuterà venerdì 13 maggio, a partire dalle ore 10 (Palazzo Ducale) nell’ambito della sesta giornata della “Settimana Identitaria”. Prenderanno parte ai lavori gli esperti dell’Università degli Studi di Foggia Pasquale Favìa, Roberta Giuliani, Maria Luisa Marchi e il dirigente esperto della Regione Puglia Francesco Palumbo. Alle 17.30, inoltre, la Sala dello Stemma ospiterà lo spin-off dell’Università di Foggia, a cura di Archeologica srl, intitolato “Valorizzare il paesaggio: contributo al recupero dell’identità locale”. Nel sito archeologico di Montecorvino, grazie alle recenti campagne di scavi, sono riemerse le tracce evidenti di una lunga cinta muraria a difesa dell’antico insediamento medievale. L’area, posta su un rilievo ubicato al centro del triangolo descritto dagli skyline di tre paesi (Pietramontecorvino, Volturino e Motta Montecorvino), è caratterizzata dalla maestosa presenza della cosiddetta ‘Sedia del diavolo’, vale a dire la torre alta 24 metri che poggia su una base quadrangolare di 120 metri quadrati. La costruzione si presenta divisa e aperta in senso longitudinale. A pochi passi da essa, vi sono i resti di un’antichissima cattedrale dove dal 1889, ogni 16 maggio, centinaia di persone si recano in pellegrinaggio per rendere omaggio alla storia e alla figura di Sant’Alberto. Gli ultimi ritrovamenti indicano che la Torre, ancora oggi in gran parte intatta, è solo uno degli elementi di un vero e proprio castello. Gli archeologi dell’Università degli Studi di Foggia hanno scoperto una chiesetta, proprio al lato della Torre, una cisterna per la raccolta dell’acqua, alcune fosse granarie e un antico piano stradale a meno di due metri dalla superficie del terreno. Il ritrovamento di alcuni pregevoli manufatti di ceramica invetriata, per la particolare fattura di raffigurazioni e colori, sono la prova della ricchezza e della vitalità del castrum di Montecorvino. Si tratta di un sito, dunque, la cui bellezza e importanza accrescono ad ogni campagna di scavi. Un luogo che emoziona e apre uno squarcio sul connubio straordinario di storia e natura espresso da Montecorvino, dalla sua torre, dai resti della cattedrale e, adesso, anche dalla parziale emersione di una cinta muraria ben conservata. La priorità indicata dal Comune di Pietramontecorvino è quella di trovare la risorse necessarie alla messa in sicurezza della torre. Montecorvino e Pietra sono legati da un’eredità storica al centro di un importante progetto: ricostruire l’identità di un territorio attraverso la valorizzazione del patrimonio archeologico dell’intera area.
Fonte: Comune