La lodevole iniziativa del circolo didattico “Lombardo Radice” di Lucera volta a riproporre e recuperare la storia e le tradizioni dell’età romana (“A tavola con gli antichi romani, la cucina e le abitudini alimentari dell’età imperiale”) - iniziativa rimasta, purtroppo, senza seguito pratico - ha riproposto il tema della valorizzazione del patrimonio romanico non sufficientemente messo in promozione e che, invece, potrebbe rappresentare il “di più” per un importante processo di rilancio soprattutto del turismo culturale. A primeggiare nel contesto di questo patrimonio è senza dubbio l’anfiteatro augusteo, che nel Sud è sicuramente una testimonianza di eccellenza. C’è di più. A pochi metri di distanza – in una area archeologica tutta da scoprire – vi sono le belle terme romane, che l’allora presidente della “Pro Loco “, Gennaro Vecchiarino, volle riportare alle luce, convinto che quella significativa, antica testimonianza potesse diventare un punto di attrazione per studiosi e forestieri in genere, ovviamente, con l’anfiteatro a ricoprire il ruolo centrale.
Non vi sono soltanto le terme da valorizzare attraverso la messa a disposizione di un’area di protezione, che le tuteli dall’aggressione dei vandali e sporcaccioni della zona. Vi è da portare alla considerazione e alla ammirazione del pubblico tutto il patrimonio di mosaici esistente, tanti dei quali fanno riferimento all’era romana e tra questi brilla per arte e bellezza esteriore quello individuato proprio nell’area delle terme a Porta S. Severo, durante i lavori di ristrutturazione di una abitazione privata. Il mosaico ha la decorazione geometrica in bianco e nero ed è costituito da tessere sottili, con disegno molto semplice, formato da tanti quadroni aventi il lato di cm. 36. I riquadri sono costituiti da tessere bianche con al centro una striscia di tessere nere a forma ’ di croce. Ha quattro quadratini agli angoli di ogni riquadro ed è circoscritto da una fascettina nera ad una sola tessera per tutto il perimetro. L’intero fondo è bianco.
Sempre nella stessa area, nel 1922 furono eseguiti, a cura della Soprintendenza alle Antichità di Taranto, alcuni scavi, che misero in luce avanzi di antiche costruzioni e un altro mosaico bianco, costituito da tessere sottili e regolari, delimitato da una bordura in bianco e nero. Ovviamente, i mosaici non sono solo espressione del bel vedere, dell’ammirazione per le arti artistiche del disegno, della passione con cui gli antenati abbellivano case e piazze. Sui mosaici, in un centro d’arte come Lucera, si innesta anche una valenza storica, perché attraverso di essi è possibile mettere in luce passaggi di civiltà importanti ancora sconosciuti, di cui i soli celebrati monumenti offrono uno spaccato parziale, sia pure importante, ma non del tutto illuminante.