Ci risiamo con l’emergenza finanziaria. Ci spieghiamo ora i motivi della flessione che ha avuto la squadra per ben tre giornate consecutive, dopo quattro gare positive tutte d’un fiato. La squadra ha pagato il momento di disorientamento dovuto alla mancanza delle spettanze e della successiva conseguente astinenza dagli allenamenti. Si è ripetuto l’atteggiamento che hanno tenuto i giocatori verso il finale dello scorso campionato targato Gianni Pitta. Dall’esterno non si comprende come sia maturata questa situazione di insolvenza. Si, d’accordo, la mancanza di quattrini non ha consentito di sistemare gli arretrati. Questo è poco ma sicuro. Non si capisce come ci sia stata questa discrepanza finanziaria all’interno della società, dopo che si voluta la ripresa del calcio lucerino con prospettive che sembravano diverse sotto questo aspetto. E’ certamente lodevole quello che stanno facendo i nuovi dirigenti della società, ma ci sarebbe da capire all’interno di quale contesto finanziario si sono mossi quando è partita l’iniziativa di schierare il Lucera-Torre o viceversa. Non si era formalizzato già da allora un piano finanziario? Non è servita evidentemente la lezione dell’abbandono di Gianni Pitta, il quale si è dovuto arrendersi proprio per mancanza di ossigeno finanziario. E non si è tenuto conto che il Comune, con i tempi che corrono, non è più in grado di offrire un sostegno così come è sempre accaduto. E con i giocatori quale tipo di impegno è stato preso? Forse anche i rinforzi sono giunti in una situazione giù critica sotto il profilo economico, per cui la situazione non poteva non appesantirsi e sfociare in quell’atto di protesta dei giocatori, che più che sentire l’amore per la maglia hanno l’occhio puntato sul portafoglio (legittimamente, beninteso). Ma, tant’è!
Insomma, siamo al punto e a capo. Saremo ripetitivi sino alla noia, ma dobbiamo ancora una volta dire che senza un piano finanziario non si va da nessuna parte. E questo vale non solo per il calcio, ma per tutte le altre attività. Immaginate una industria che pensa di produrre senza aver stabilito preliminarmente con quale risorse fare l’attività e presentarsi sui mercati? L’industria che volesse avventurarsi senza un piano finanziario sarebbe destinata a sbattere contro gli scogli del mercato. Forse l’iniziativa degli attuali dirigenti di prendersi in carico la squadra è stata un po’ avventurosa, per cui le prospettive che si presentano non danno segnali di buon tempo. Speriamo di sbagliarci, ma le previsioni davvero tendono al peggio. Intanto, proviamo a vincere domenica prossima, altrimenti, oltre alla finanza, potrebbe essere compromessa seriamente anche la permanenza. A meno che non arriva il magnate della situazione, disposto a rimetterci un po’ di quattrini! E’ ormai questa la logica del calcio di oggi.
a.d.m.


