Il Lucera del pallone ha messo in cascina tre preziosi punti, battendo di misura l’Ascoli Satriano. Un risultato che consente alla squadra di tenere la testa alzata, benché navighi ancora nei bassifondi della classifica. E’ chiaro che dai due incontri da recuperare verrà fuori la fisionomia in grado di inquadrare meglio le forze in campo. Per il momento, accontentiamoci del fatto che il Lucera ha ripreso a conquistare punti, dopo una fase che aveva destato qualche allarme con i tre risultati negativi consecutivi. Diciamo anche che non era semplice battere la squadra domenica scorsa, dato che la stessa ha i medesimi programmi del Lucera e per di più ci precedeva di alcune lunghezze. Averla quasi raggiunta significa aver fatto non un passo, ma un doppio passo in avanti. Bisogna ribadire che sino alla fine dovremo soffrire, tenere il cuore in gola, come si dice, perché questo campionato è tutto sui generis e sfugge ad ogni precedente. Di certo, la squadra non può avere grandi ambizioni e di ciò si rendono conto i benemeriti dirigenti che si sono accollati l’onere di non far morire il calcio che in qualche maniera conta nella nostra città. La novità degli ultimi giorni è l’avvicinamento alla società di due vecchie glorie del Lucera di Franco Apollo, i fratelli Claudio e Gerardo Maiellaro, che hanno rappresentato sul piano tecnico due fari di quel bel “tecnico”Lucera.
Qui una considerazione va fatta. Stiamo ancora utilizzando le forze lasciate dalla gestione Apollo, a dimostrazione che quel lavoro, come noi dicevamo al tempo dei fatti, si prolungava sulla lunga distanza. Peccato che non sempre è stato capito. Pensate: sulla strada dell’attuale Lucera sono finiti Caravella (esonerato), Torre (attuale allenatore), Claudio e Gerardo Maiellaro. Un quartetto dei grandi giocatori di Apollo, anche senza considerare Pietro Maiellaro che ha toccato i vertici della seria A, confrontandosi con autentici campioni di quella categoria. Il fatto che questi quattro signori abbiano deciso, a vario titolo, di stare al capezzale del Lucera vorrà pure dire qualcosa sul piano della memoria storica e del riconoscimento che si deve ad una società e ad una città che li hanno valorizzati! L’altra buona notizia, che sembra confermata dal silenzio della società, è che sarebbero state sistemate le pendenze economiche. Un fatto che certamente mette armonia all’interno del gruppo e spinge ad un impegno agonistico diverso. Insomma, si apre qualche spiraglio per intravedere un futuro migliore. Anche se la spina nel fianco è sempre rappresentata dalla scarsa affluenza di pubblico al “Comunale”, circostanza questa che non depone bene per quanti ritengono che la città abbia un notevole radicamento calcistico. Se c’è, non si vede!
a.d.m.
