Ho assistito venerdi sera, preso l’aula magna della nostra facoltà di Economia e commercio, quasi del tutto gremita di pubblico, alla serata finale della seconda edizione della manifestazione artistico/canora: “Foggia’s Got Talent” organizzata e prodotta dall’ agenzia di eventi e spettacolo “Crew Slup foggia”.
A parte la riuscita e il successo dello spettacolo, vorrei quì soffermarmi su alcune considerazioni e sull’aspetto sociale legate a questo, come altri generi di eventi, che dovrebbero più spesso essere organizzati nella nostra città.
Tanti nostri concittadini sono purtroppo portati, molto semplicisticamente, ad accomunare sotto la stessa, falsa, etichetta, i ragazzi e i giovani di questa città, tacciandoli di : ” svogliatezza, incapacità a fare qualcosa di buono, oziosi che aspettano la manna dal cielo”. Ebbene, le manifestazioni come quella di venerdi, smentiscono, nel modo più assoluto, questa comune diceria. Vedere tanti ragazzi che si impegnano quotidianamente in tante attività, le più diverse tra loro: dal ballo, al canto, al cabaret, alle imitazioni e così via e che in occasione di eventi come il Talent, moltiplicano sin dalle fasi preliminari del concorso, i loro sforzi e la loro preparazione, dividendola con l’attività scolastica, è veramente una grande soddisfazione e deve farci ricredere su molti aspetti della nostra “gioventù” che forse ci sono sconosciuti. L’equazione è molto semplice: qualsiasi evento si organizzi a Foggia e abbia come target i giovani è sempre un successo. Così nello sport, nelle manifestazioni teatrali e culturali, in quelle canore, partecipano sempre centinaia di giovani; questa premessa porta in se che tanti ragazzi, costantemente, svolgono queste attività e tanti si mettono anche in gioco a dimostrazione della voglia di partecipare e, non solo, anche di vincere.
Possiamo dunque dire che non è affatto vero che i giovani di Foggia siano tutti uguali, in senso dispregiativo, come normalmente si usa dire. Vero è, invece, che proprio nelle occasioni come quella del Talent, scopriamo come sia importante far emergere tutta questa vasta pletora di nostri figli che lavorano in silenzio, non sono dediti all’alcool, al fumo, ad esercitare il bullismo e quant’altro e che, viceversa, credono ancora e tanto, nella famiglia, il lavoro, gli ideali e, in questi sono capaci di mettere in gioco loro stessi. Sono giovani che ringraziano prima di tutto, quando gli si da la parola sul palco, i loro maestri e i loro genitori; giovani che dopo l’esibizione corrono ad abbracciare i loro famigliari, non prima di aver educatamente salutato e rivolto il loro grazie alla giuria. Giovani che hanno parole semplici e non fanno discorsi precostituiti. Ma l’aspetto forse più importante che nasce da questi eventi è lo spirito di comunanza, l’amicizia e la partecipazione, anche emotiva, che accompagna quanti vi partecipano, tra di loro. La voglia di stare insieme produce un ulteriore effetto “contagioso” verso altri ragazzi e giovanissimi che assistono a queste manifestazioni e decidono di intraprendere percorsi simili. L’effetto emulativo è fondamentale in tal caso. Moltissimi nostri figli non sanno e non immaginano nemmeno, fin quando non capitino occasioni simili, che sia possibile fare una determinata cosa alla quale magari ci hanno anche pensato, ma non hanno mai trovato nessuno che li desse la giusta motivazione e la spinta decisiva.
Dobbiamo allora augurarci e sperare che questo genere di spettacoli si moltiplichino sul nostro territorio, insieme ad eventi sportivi e ricreativi che coinvolgano sempre più un maggior numero di concittadini attraverso una maggiore diffusione e pubblicizzazione degli stessi.
Passa anche attraverso questi momenti la fase di ripresa e ricrescita della nostra città. Non dobbiamo dimostrare a nessuno quanti bravi ragazzi ci siano a Foggia. Dobbiamo solo crederci noi per primi, smettendola di enfatizzare falsi luoghi comuni, cominciando finalmente a parlare positivamente delle nostre nuove generazioni. E, se il “buongiorno” si vede dal mattino, beh! allora io mi sento di dire che possiamo aspettarci un buon risveglio.
Dr Salvatore AIEZZA