Il voto dei delegati Co. P. Agri scaturisce dalle tante disattenzioni di questa amministrazione rispetto ai buoni propositi che Ci eravamo dati ad inizio mandato riguardanti la riduzione delle spese dell’Ente per alleggerirne le passività che era la priorità fondante dell’accordo siglato tra le quattro Organizzazioni agricole.
Si parlava di riduzione del personale in esubero senza necessariamente ricorrere a licenziamenti, ma quanto meno sfruttando i pensionamenti od altri ammortizzatori sociali previsti dalle leggi vigenti in materia evitando, comunque, assunzioni inutili e clientelari.
Si parlava di rivedere e di ridistribuire al meglio il personale , ovviamente la dove ce ne fosse stata necessità e possibilità.
Avevamo il compito, in poche parole, di fare un piano di riordino della struttura , ma tutto ciò che siamo riusciti a fare, è stato assumere i figli degli amici anche con incarichi dirigenziali, solo per tener fede ad un patto pre-elettorale di coalizione segreta, a Noi oscuro, che prevedeva tali operazioni.
Abbiamo nominato 15 Dirigenti creando nuove aree e nominando più di un vice-direttore per ogni servizio oltre ad aver assunto altre sei persone e stabilizzato ventitrè lavoratori, passandoli da tempo determinato a tempo indeterminato, determinando così un aggravio di spesa di circa 400.000 euro annui.
Siamo dovuti ricorrere ad un incarico esterno al professor Angiola, affinché, dietro il lauto compenso di 100Mila euro ci dica quello che Noi avremmo voluto fare dall’inizio. (speriamo)
Allora Noi Amministratori cosa abbiamo fatto e cosa faremo? Perché non provare a mettere in atto quello che Ci eravamo ripromessi all’indomani del Nostro insediamento?
Continuiamo a dimenticare che siamo un Consorzio e che siamo Noi consorziati che dobbiamo mantenerlo in vita, ma dobbiamo farlo con criterio perché oltre al bilancio del consorzio stesso, dobbiamo far quadrare anche il bilancio delle Nostre aziende.
È impensabile continuare ad aumentare il costo dell’irrigazione e farlo pesare su quella fetta di agricoltori che per produrre consuma ingenti quantitativi di acqua a prezzi esorbitanti; se queste aziende fallissero, diminuirebbero ulteriormente i consumi e quindi gli introiti dell’Ente, con un derivante ulteriore aggravio della situazione.
Noi vorremmo inoltre, che fossero chiarite alcune situazioni del passato.
Se siamo stati costretti a fare delle promozioni a dipendenti a cui erano stati affidati incarichi superiori , vogliamo sapere chi ha affidato questi incarichi, con quale potere e secondo quali necessità.
Se ci sono state prevaricazioni da parte di Dirigenti o di Amministratori , che costoro paghino di tasca propria.
Riteniamo, infine, che sia assolutamente necessario modificare quella norma iniqua del regolamento che prevede di caricare il 25% delle spese generali al settore irriguo; infatti, oltre ad essere un costo certamente non imputabile a tale settore, proprio questa grossa percentuale, a nostro avviso, determina la costituzione di un debito sempre crescente che attanaglia il Nostro ente.
È bene ricordare, ad esempio, che un consorzio della Lombardia di estensione irrigua pari al 50% della nostra, è gestito da 1 Dirigente, 12 impiegati e 31 operai; significa cioè, che si gestisce con il 90% in meno di risorse umane e quindi economiche rispetto a noi.
Riflettiamo su questo dato.
In virtù di quanto esposto, i Delegati in premessa esprimeranno voto contrario rispetto al suddetto bilancio e si riserveranno di adire tutte le vie possibili per far si che chi ha sbagliato paghi e non siano i soliti consorziati a farsi carico degli errori.
Foggia, 9 gennaio 2012
in rappresentanza dei consiglieri
Co.P.Agri
(Rag. Angelo Miano)