Il 30 gennaio 2014 a Roma, presso l’Acquario Romano - Casa dell’Architettura, si è tenuta la cerimonia di premiazione del prestigioso Concorso Nazionale “Archiprix Italia 2013” bandito dal CNAPPC (Consiglio Nazionale degli Architetti, Paesaggisti, Pianificatori e Conservatori) che premia le migliori Tesi di laurea in materia sostenibile, distinguendo tre Sezioni tra Architettura, Urbanistica e Restauro. Per la sezione Architettura, tra più di 150 progetti partecipanti, è stato selezionato tra i 10 finalisti il progetto di Tesi elaborato al Politecnico di Bari dalla lucerina Arch. Pasqualina Casiero e dalle sue colleghe Monica Iacovone, Gabriella Lanzillotti, Gaia Marciano, Patrizia Moramarco, Carla Scala. Le sei ragazze pugliesi, ad eccezione di una lucana, hanno presentato la Tesi dal titolo "Prototipi Abitativi per Case di Classe A: Insediamenti Residenziali ed Energie Rinnovabili Integrate” e sono state premiate per la capacità di offrire soluzioni innovative sul tema dell'emergenza abitativa perseguendo la sostenibilità.
Il lavoro di ricerca, partendo dall'osservazione critica dello scenario attuale, contraddistinto da un pianeta che mostra le tracce della crisi energetica ambientale e di una società che si ritrova a far i conti con la crisi economica, si arricchisce di un tema più lungimirante, quello dell’autoproduzione edilizia, fondamentale nel rinnovamento della cultura abitativa, per le risoluzioni a problemi economici e per la capacità di ridefinire il rapporto degli abitanti con la propria casa.
Il team di tesiste ha lavorato alla progettazione di tre PROTOTIPI ABITATIVI ECOSOSTENIBILI ed ENERGETICAMENTE INDIPENDENTI, affrontando la difficile sfida progettuale che ha consentito di renderli infine auto-costruibili. Le case, infatti, sono state studiate nel dettaglio per ogni elemento e componente, e quindi concepite in maniera tale da poter essere costruite dagli stessi utenti che le andranno ad abitare. Un'AUTOCOSTRUZIONE, quindi, da attuare in sole due persone, senza l’ausilio di manodopera specializzata, solo un manuale di istruzioni.
Nell'ottica di un guadagno ambientale, energetico ed economico, la modernità delle tecnologie, nel progetto, lascia il posto alla semplicità degli archetipi. Le case, quindi, trovano come collocazione più idonea il suolo agricolo, capace di ricreare quel rapporto simbiotico uomo-natura ormai perso e di organizzare un minimo livello di sussistenza, con la coltivazione per autoconsumo. In definitiva, i prototipi progettati sono espressione di un’architettura off-grid, slegata il più possibile dal mercato, autosufficiente ed appunto auto-costruita, per una casa accessibile a tutti.
Le tavole di concorso relative al progetto di tesi del gruppo pugliese e quelle degli altri progetti selezionati, oltre ad essere raccolte in un catalogo curato dal CNAPPC, resteranno in Mostra dal 30 gennaio al 24 febbraio 2013 presso l'Acquario Romano, sede dell'Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Roma e Provincia, e verranno pubblicate a breve sul sito del concorso, insieme alle foto dell'evento.
(http://www.archiprixitalia.it/index.php/esiti)