Vincenzo D’Alterio, il poeta alla memoria del quale è stato intitolato l’auditorium comunale alberonese, sarebbe stato felice di partecipare a un evento come quello che si è tenuto domenica 4 agosto ad Alberona. Ne sarebbe stato contento perché si è discusso di arte, cultura e dell’immenso patrimonio creativo e intellettuale della Capitanata tra le meravigliose immagini dei Monti Dauni esposte nella mostra fotografica di Raffaele Battista intitolata “Daunia, poesia di un paesaggio”. Dopo la cerimonia di scopertura dell’epigrafe commemorativa, sono stati presentati i volumi “Tra terra e cielo” e “L’immagine dell’ombra”, antologie curate da Giuseppe Trincucci che raccolgono e sistematizzano l’opera di Vincenzo D’Alterio. Per rendere omaggio al poeta e scrittore alberonese o, assieme al sindaco Tonino Fucci e al curatore dei due volumi, sono intervenuti lo storico Michele Galante e il critico letterario Cosma Siani. “Alberona aveva un antico debito con Vincenzo D’Alterio”, ha detto il sindaco Tonino Fucci. “E’ stato ed è uno dei figli migliori di questo paese, ma era stato dimenticato, almeno negli atti dell’ufficialità. La rilettura delle sue opere, anche grazie alla pubblicazione di questi due nuovi volumi, accende una nuova luce sulla sua presenza nella storia e nella cultura del nostro paese. Le poesie, le opere teatrali, le ricerche storiche e letterarie che realizzò durante la sua breve vita restano una miniera inesauribile di memorie, spunti, intuizioni e stimoli di cui la nostra comunità deve far tesoro”. E’ lo stesso Giuseppe Trincucci, curatore dei due volumi presentati domenica sera, l’autore dell’epigrafe posta all’ingresso dell’auditorium comunale: “A Vincenzo D’Alterio, 1940-2000, cantore nella sua antica lingua del borgo natio selvaggio e dolce. Questo auditorium la municipalità di Alberona il 4 agosto 2013 dedicò”. “La vicenda umana e poetica di Vincenzo D’Alterio – ha scritto Trincucci nell’antologia intitolata “L’immagine dell’ombra – è un chiaro esempio di come una grande e irripetibile energia creativa spesso, per una serie di vicende inspiegabili, fiorisce solo nel silenzio e non viene colta per tempo, privando il mondo delle lettere e delle arti di un arricchimento singolare e unico”. Nato ad Alberona l’8 dicembre 1940, ma legatissimo a Lucera e ai Monti Dauni, Vincenzo D’Alterio ha alternato il suo impegno di decifrare e riscrivere la realtà sociale in cui visse con l’intuizione creativa del componimento in vernacolo e delle rappresentazioni teatrali, di cui fu autore, regista e animatore di gruppi. Esordì con la raccolta “Aria e Arie di Alberona” in collaborazione con Michele Caruso e Giuseppe De Matteis per dedicarsi poi alla ricerca sociale con “Alberona e l’emigrazione” e “Chi insidia Napoli” in collaborazione con l’allora sindaco Maurizio Valenzi. Lo studio dei poeti dialettali e la sua personale e originale rilettura dei classici restarono suoi interessi preminenti. Curò l’opera omnia dell’alberonese Giacomo Strizzi, il maggior poeta dialettale della Daunia. Scrisse numerosi testi teatrali. Vincenzo D’Alterio è morto a Biccari il 28 luglio 2000. Le sue opere continuano a essere attuali e vivissime.
fonte: comune