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AMARCORD: LA FIERA DI SANTA CATERINA DI FOGGIA

 

Un tempo annunciata da  articoli di stampa locale in prima pagina; manifesti che tappezzavano i muri della città e, negli anni 80, quando iniziarono le loro trasmissioni: dai tg locali. E’ la Fiera di Santa Caterina: il tradizionale appuntamento che, ogni anno, dopo che Foggia si risanò dai danni subiti dalla guerra, si ripete in occasione della festività della Santa di Siena, nel periodo tra il 22 e 27 novembre.

La Fiera di Santa Caterina di una volta, era uno degli eventi più attesi dai foggiani e non solo, perché vi giungevano da ogni parte della provincia. Con l’inizio della Fiera, si apriva ufficialmente il periodo delle festività natalizie a Foggia. Tra i banchi, allora, assortissimi di merce di ogni tipo che faceva bella mostra di se e tra luci variopinte, i venditori ambulanti provenienti anche da fuori regione  (Emila Romagna, Abruzzo, Campania,Calabria ecc)  facevano a gara nell’attirare  i visitatori presso la loro esposizione, con le metodologie più diverse e, a volte, folcloristiche, contribuendo a creare un’atmosfera davvero festosa: per grandi e piccini.  Le bancarelle più “accorsate” e visitate erano quelle degli addobbi natalizi perché tutti aspettavamo la Fiera per comperare magari l’albero di natale nuovo; la serie di luci da sostituire a quella dell’anno prima, inesorabilmente fulminata,  qualche decorazione per l’abete natalizio e per la casa, oppure l’immancabile statuina o casetta da mettere nel presepe per arricchirlo. Queste spese, insieme ad altre per la casa ( piatti e stoviglie in genere); un pò di abbigliamento a costi  accessibili, dolciumi per i bambini, il giocattolo che non poteva mancare per acquietare i più piccini,  rappresentavano i primi acquisti per le feste di Natale, anche perché la Fiera prendeva il via proprio in corrispondenza con i giorni di pagamento degli stipendi e delle pensioni.

Tutto ciò avveniva nella splendida cornice di Corso Giannone dove era alloggiata la fiera negli anni 70/80. Era una “location” perfetta: il corso illuminato e addobbato a festa ( dall’amministrazione comunale e dai commercianti),  era frequentato da una moltitudine di persone: intere famiglie con bimbi nei passeggini che si stentava a tenere buoni, ma  anche dai  notabili del tempo,  che amavano passeggiare tra la gente: un pò per farsi notare, sia  per il vero piacere di farsi un “giro” per la fiera. Le bancarelle, con le loro luci,  suoni e profumi, occupavano il corso su entrambi i lati, sino all’altezza del Bar Piper, dove era sistemato, trasversalmente alla strada, il “furgone-negozio” di un signore campano, che attraeva un gran numero di persone a causa del suo modo di fare e della particolarità di quel che vendeva. In pratica dall’alto della pedana del furgone, con il microfono che gli amplificava una voce stridula ma sicura, imboniva gli astanti facendogli credere che  avrebbe regalato o svenduto a prezzi impossibili, gli oggetti più vari e di un certo valore: motorini, TV, radio ecc, partendo da un prezzo più alto e giungendo pian piano  ad un offerta sensazionale. Era tipico il suo dire:  “..Signori: il tal oggetto, non ve lo do per 100, nemmeno per 50 e neanche per 20 ( mila lire si intende), bensi’  ve lo regalo!” Ovvio che alla fine l’unica cosa che ci piazzava, tale essendo il suo fine, era  il solito servizio di piatti: porcellana bianca di scadente qualità; bicchieri , posate e quant’altro. 

Anche altri venditori avevano delle loro peculiarità (a dire il vero forse negli ultimi anni uno ne è rimasto). Tipico il commerciante  di piatti e simili che facendo finta di battere i piatti sul banco ( in realtà vi batteva il pollice) voleva dimostrare l’infrangibilità degli stessi!

Inutile dire che noi bambini eravamo felici quando i nostri genitori ci portavano a vedere la Fiera, ed essendo in  centro,  ci si poteva andare  più volte.

Dopo gli anni 80: un po’ a causa delle difficoltà di chiudere al traffico  corso Giannone per tanti giorni; molto per le proteste dei commercianti che vedevano nella Fiera una concorrenza con i negozi che si affacciavano sul corso stesso, il mercatino venne trasferito in Via Galliani. Qui la Fiera  per alcuni anni ha continuato a godere dei favori dei foggiani. Il punto centrale, la possibilità di  fare una passeggiata anche per le strade dove si concentrano i negozi e guardare le vetrine; un giro in villa la domenica mattina o il sabato pomeriggio e, per alcuni anni, specie in questi due giorni , per moltissimi bambini e ragazzi, anche il connubio con le altrettante tradizionali “giostre” natalizie che la storica famiglia Alberini in quel periodo allestiva proprio  in Via Galliani, all’altezza della scuola Garibaldi, con le sue fantasmagoriche luci e musiche,  avevano decretato un rinnovato successo  per il nostro mercatino prenatalizio.  Poi..! Poi, pian piano, tra tante polemiche ( e proteste da parte dei cittadini) ma tanta ottusità da parte degli amministratori, il tradizionale mercatino (che in quasi tutte le città d’Italia trova spazio proprio nelle zone centrali per dare visibilità e armoniosità ai giorni festivi) è stato “mandato” in pensione,  dove già era stato mandato il mercato del venerdi: In via Miranda, dove la manifestazione si svolge in questi giorni.. Per quanti hanno “goduto” della Fiera di Santa Caterina nei suoi anni fulgidi ( che erano anche quelli della nostra gioventù) un vero colpo al cuore. Vedere  quelle bancarelle affiancate su una via semideserta, con qualche luce traballante, immerse in un contesto di desolante vuoto, è una grande tristezza!

Solo due considerazioni: La prima: Non poteva essere, questa della Fiera, l’occasione, almeno, per  verificare la fattibilità di una zona pedonale allargata da Piazza Cavour a Corso Cairoli? Del resto pare che nei giorni scorsi, quando c’è stata la chiusura per lavori, non ci siano stati grandissimi disagi. E comunque pedonalizzare una zona per tre/quattro giorni, non sarebbe stata  un’operazione difficoltosa e avrebbe, al contrario, attirato un pò di persone verso il centro dando anche la possibilità, a quanti arrivano da fuori provincia di guardare, oltre le bancarelle, anche i negozi del centro. La seconda: Qualcosa di strano ( in senso negativo) lega il termine “storico” alla nostra città: Mi spiego. Ogni volta che c’è qualcosa che ha a che fare con la storia e/o tradizione  della nostra terra, si fa di tutto per cancellarla: Gli esempi sono decine: La (storica) Fiera di cui abbiamo parlato è solo uno degli ultimi; pensate ai palazzi (storici) abbattuti ( il palazzo Mandara per tutti) o lasciati abbandonati al proprio destino in attesa che diventino ruderi da abbattere e, ovviamente, ricostruirci; pensate ancora alla (storica) stazione e alla sua declassificazione; vogliamo poi dire dello (storico) teatro Giordano; della (storica) Chiesa dei Morti o del Purgatorio, restaurata, ma subito dopo ( ricordandosi che era, storica!) abbandonata a se stessa…Quanti esempi si potrebbero fare ancora.  Per intanto, invece di farci una bella passeggiata in centro, prendiamo l’auto così aggiungiamo un tantino di inquinamento all’aria,  e tra il caotico traffico del fine settimana avviamoci  verso la città del cinema e, se il vento, che in zona non manca mai, ce lo permette, diamo uno sguardo a quel che rimane del mercatino di una volta; che poi, se c’è poco da vedere o fa freddo, c’è sempre il vicino centro commerciale e la città dei cinematografi dove poter andare a passare la serata: Ma non si era detto che dovevamo rivitalizzare il nostro centro storico??

Buona Fiera di Santa Caterina a tutti.

Dr Salvatore Aiezza 

 

admin

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Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata. Cronaca Politica Sport e Curiosità, questi sono alcuni degli ingredienti della nuova testata giornalistica. Qualcuno potrebbe obbiettare che per una realtà come Lucera, i quotidiani on line siano troppi. Mi permetto di non essere d'accordo, in quanto più voci raccontano la realtà, più possono essere divulgati i pareri e le opinioni della gente, dopotutto la democrazia è sopratutto questo. La nostra testata, infatti, è libera e dà libero accesso a chiunque voglia collaborare ed esprimere il proprio pensiero, sottolineo che comunque il rapporto è libero e gratuito. Ringrazio sin da ora chiunque potrà dare la sua la fattiva collaborazione. Dopo essere stato uno degli editori, di Sunday Radio ed una delle sue voci più famose per tantissimi anni, mi appresto ora ad affrontare una nuova avventura, questa volta nel web e spero che questa sia foriera di successi e nuove soddisfazioni. Le premesse e l'entusiasmo ci sono, a voi lettori il giudizio finale.

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