Tutti coloro che si sono posti a presidio, a strenua difesa del tribunale di Lucera ( e sedi staccate) forse si illudevano che il problema della nuova geografia giudiziaria potesse avere un osservatorio particolare, che era quello dei tecnici al Ministero di Grazie e Giustizia prestati alla politica, prima col Governo Monti e successivamente con quello di Letta. I tecnici chiamati a pronunciarsi sono stati Annamaria Cancellieri e Giulia Severino, a cui la situazione territoriale era stata posta in termini di “qualità” del presidio lucerino, come dire in fatto di funzionalità della struttura, in una zona a forte e pericolosa presenza di criminalità, anche organizzata e persino mafiosa. La delusione è stata cocente, indicibile, perché entrambe le Ministre si sono rivelate peggiori dei politici, i quali solitamente e opportunamente mostrano in queste occasioni una apertura che si raccorda con le esigenze vere dei territori. Questi tecnici, invece, sono implacabili, non vogliono sentir ragioni, nel senso che sono solo bravi a tracciare una riga blu sulle pratiche al loro esame. E’ la storia che si è ripetuta e si ripeterà, specie quando quelli che ci rappresentano non sono attenti e non si muovono nelle fasi decisionali. Queste riforma andava contrastata già con l’esperienza Monti, tenuto conto che il provvedimento non è calato dall’alto e per di più è stato votato da quelle stesse forze politiche, che ora, ansimanti, pensano di rimediare con un ritorno allo stato quo ante.
E’ chiaro – e lo abbiamo sempre detto insieme ai responsabili dei comitati – che non si voleva e non si vuole fare un discorso di campanile. La richiesta di mantenere il tribunale non è un capriccio. Ed è stato dimostrato in tutte le sedi e in tutte le occasioni. Se si voleva tagliare il superfluo per risparmiare bisognava toccare quegli ambiti davvero rami secchi, ammesso che ci siano nello specifico, e lasciare in vita i presidi efficienti, come quello lucerino, che è stato sempre additato come un modello da imitare da quanti, anche ad alto livello, hanno avuto occasione di avere un contatto diretto con la nostra realtà giudiziaria. Si è detto che bisogna risparmiare. I fatti di questi giorni, come viene riportato dalla stampa regionale e provinciale, dimostrano esattamente il contrario. Si spenderà certamente di più e, cosa più grave, si andrà ad intasare ancora il tribunale di Foggia, che già si segnalava per il grosso carico di processi pendenti e arretrati. Un cancelliere di Foggia, sarcasticamente, ha detto che bisogna sistemare le scrivanie a….castello per consentire al personale di trovare un appoggio indispensabile per poter lavorare. Inoltre, i locali di Foggia già erano insufficienti, per cui ora occorrerà spendersi per trovarne altri e sborsare cifre non indifferenti. Siamo alla confusione totale, al delirio. E’ la storia italiana delle riforme, quelle immaginate per migliorare le cose, mentre, invece, si rilevano addirittura controproducenti. Come è avvenuto con la riforma sanitaria e della scuola, settori essenziali che versano in una situazione collassata.
a.d.m.