Il Partito Democratico di Capitanata, in ogni sua componente territoriale e istituzionale, avverte la necessità di dedicare particolare attenzione all’evoluzione del servizio sanitario in Puglia e in Capitanata, anche a seguito delle molteplici e diffuse preoccupazioni in ordine ai livelli quantitativi e qualitativi del servizio stesso espresse dai cittadini e dai rappresentanti delle diverse categorie che compongono questo articolato settore dell’amministrazione regionale.
Ciascuno di noi è ben consapevole di quali gravissime responsabilità siano indubbiamente attribuibili al Governo nazionale ed alla incapacità mostrata dalla destra ad affrontare gli effetti della grave crisi finanziaria e produttiva che ha minato la stabilità dei conti pubblici in tutto il mondo.
A farne le spese sono stati, innanzitutto, le Regioni e gli Enti locali, chiamati a contribuire alla riduzione del fabbisogno dell’apparato dello Stato in misura più che proporzionale rispetto alle amministrazioni centrali.
Per la Puglia, nello specifico del servizio sanitario, ciò ha significato l’adozione di una logica politicamente ricattatoria che ha imposto alla Giunta regionale l’adozione di un piano di riordino della spesa di settore ben più aspro di quanto fosse realmente necessario.
Anche per queste ragioni, i tagli alle strutture, ai servizi e al personale – cioè alla quantità e alla qualità dell’assistenza sanitaria – sono stati contrattati tra la Giunta regionale e il Governo centrale, mortificando il necessario protagonismo degli Enti e dei soggetti politici e civici locali.
Consapevole delle proprie responsabilità politiche a amministrative, il Partito Democratico, tanto a livello provinciale che regionale, ha operato per mitigare gli effetti del Piano di riordino, giungendo all’ampiamente condivisa soluzione della sostituzione dei piccoli ospedali da chiudere con le residenze sanitarie.
Soluzione che, al pari dell’invocata discontinuità ai vertici delle Aziende Sanitarie Locali e dei Policlinici, non trova ancora piena e coerente attuazione.
Al contrario, oggi è il momento di dare pieno corso a quelle scelte, perché abbiamo il dovere di intervenire con ogni mezzo a nostra disposizione per ridurre le liste d’attesa, scongiurare la chiusura di interi reparti ospedalieri, allontanare da migliaia di operatori della sanità lo spettro del licenziamento.
E’ il momento di operare una sana ed intelligente razionalizzazione delle risorse umane e finanziarie, fondata anche sulla necessità di limitate e indispensabili deroghe al blocco del turn over con l’obiettivo di garantire la continuità di servizi e la funzionalità di strutture che altrimenti seguirebbero la stessa sorte di quelle chiuse per far quadrare i conti dettati dal Governo.
E’ il momento di offrire risposte chiare e assumere impegni concreti a tutela delle imprese e dei lavoratori della sanità privata, così come a quanti hanno ottenuto di essere inseriti nei programmi di stabilizzazione dopo anni di precariato e non ancora conoscono il proprio destino.
E’ il momento di mettere a valore gli ingenti investimenti finanziari effettuati in questi 6 anni di buon governo del centrosinistra; particolarmente quelli che hanno determinato l’incremento quantitativo e qualitativo dei servizi offerti dalle grandi strutture sanitarie pubbliche, a partire dal policlinico Ospedali Riuniti di Foggia.
Sono obiettivi alla portata del centrosinistra e della Giunta regionale, ancor più se perseguiti esaltando il protagonismo dei territori, favorendo la condivisione delle scelte, valorizzando le proposte avanzate da chi vive e opera quotidianamente a contatto con gli utenti e gli operatori.