Sarà un tavolo tecnico coordinato dalla Provincia di Foggia ad elaborare una pianificazione di riequilibrio territoriale dell’offerta sanitaria in Capitanata alternativa rispetto a quella elaborata dalla Regione Puglia. Il Consiglio provinciale ha accolto la proposta avanzata dal Partito Democratico e condivisa dal presidente della Provincia, Antonio Pepe, all’esito della riunione congiunta delle Assisi di Palazzo Dogana e dei Comuni di Monte Sant’Angelo, San Marco in Lamis e Torremaggiore. “Un tavolo di concertazione in cui siano rappresentati tutti i Comuni interessati dal provvedimento regionale – lo ha definito il segretario provinciale del PD, Paolo Campo – che si concluda con la formale assunzione di impegni seri e concreti, consentendo alla Provincia di assumere e svolgere un ruolo politico e istituzionale ben più alto e sostanziale di quello derivante da un Consiglio provinciale organizzato male e svolto tardivamente”.
Nel suo intervento, Campo ha sottolineato le “rigidità incomprensibili del Governo” rispetto al piano di rientro del deficit sanitario e preso atto di “alcuni errori commessi dalla Regione, che avrebbe potuto fare di più e meglio”.
Nel merito della questione, “i tagli ai trasferimenti statali previsti per il 2011 e le anticipazioni sul contenuto finanziario del federalismo municipale ci fanno temere il peggio anche per il servizio sanitario”. A maggior ragione “il lavoro preparatorio svolto dalla Regione per pianificare la riorganizzazione dell’offerta di salute – ha continuato Campo – avrebbe dovuto svolgersi con maggiore scrupolo e capacità di ascolto”.
“Sono convinto che in Capitanata ci siano le condizioni per intervenire sulla complementarietà delle strutture e il riequilibrio territoriale dei servizi – ha sostenuto il segretario provinciale del PD – ed anche per questa ragione trovo sbagliato e inopportuno arrivare al 28 dicembre per convocare un Consiglio provinciale che non può e non deve concludersi con l’assunzione di impegni volatili”.
“La Provincia deve recuperare il proprio ruolo politico e istituzionale rispetto ad una proposta alternativa e praticabile – ha concluso Paolo Campo – su cui chiedere ed ottenere anche formali assunzioni di responsabilità da parte dei nostri rappresentanti in Regione, scongiurando così il rischio di svilire le legittime rivendicazioni trasformandole in sterili polemiche”.


