“Rischiamo di perdere un milione di giornate lavorative e 80milioni di euro di fondi europei destinati a combattere il dissesto idrogeologico e ad attuare interventi di salvaguardia ambientale e valorizzazione turistica delle nostre foreste. Tutto questo, nell’Anno Internazionale delle Foreste”. E’ di Mario De Angelis, presidente CONFAT (Consorzio Forestale Ambiente e Territorio), la sintesi più concreta del disastro cui va incontro la provincia di Foggia qualora non si riesca a trovare una soluzione alla questione Psr (Piano di Sviluppo Rurale) sollevata da 21 sindaci della Capitanata. A differenza di altri enti regionali, quello campano ad esempio, la Regione Puglia – contraddicendo quanto stabilito precedentemente nei propri bandi – ha deciso di ridurre i finanziamenti previsti dal Psr e di scaricare sui piccoli comuni anche i costi dell’Iva relativi alla realizzazione concreta dei progetti già approvati.
In sostanza, cambiando le regole ‘a partita in corso’, l’ente di via Capruzzi potrebbe costringere i Comuni della Daunia a rinunciare ai fondi europei del Piano di Sviluppo Rurale pugliese. Stamattina, giovedì 24 marzo, in un incontro convocato dai 21 sindaci foggiani più direttamente coinvolti nella questione, il problema è stato discusso nell’aula consiliare della Provincia di Foggia con la partecipazione degli assessori provinciali Pasquale Pazienza e Matteo Cannerozzi de Grazia e alla presenza degli operatori agricoli e forestali del territorio.
“Devo prendere atto – ha dichiarato il sindaco di Pietramontecorvino, Rino Lamarucciola, aprendo i lavori dell’incontro - della totale assenza dei consiglieri regionali e degli europarlamentari cui avevamo chiesto attenzione verso una questione tanto fondamentale. Stiamo parlando di lavoro, sviluppo, tutela ambientale e del rischio di affossare definitivamente un’intera area della Puglia già sofferente. E’ dal novembre dello scorso anno che chiediamo all’assessore Dario Stefàno e al presidente Nichi Vendola di poterci incontrare per trovare una soluzione al problema”. “Costringere il territorio a fare a meno di quegli 80milioni di euro – ha spiegato Giorgio Mercuri, presidente di Confcooperative Foggia – significa pregiudicare le nostre possibilità di creare sviluppo e occupazione per i prossimi 20 anni. Significa rinunciare a creare i presupposti per arrestare l’emorragia di famiglie e di giovani costretti ad abbandonare il territorio. Stiamo parlando di un’area in particolare, quella dei Monti Dauni, già enormemente svantaggiata. Vogliamo capire se e come i nostri consiglieri regionali intendono impegnarsi per risolvere un problema così grande”. “Il vostro è un messaggio forte – ha dichiarato Matteo Cannerozzi de Grazia, assessore al Bilancio e ai Rapporti con i Piccoli Comuni della Provincia di Foggia -. Ritengo che da questo momento sia la Provincia a doversi fare carico di questa problematica. Abbiamo un obbligo, quello di fare presto. Chiederemo un incontro tra il presidente Antonio Pepe e il governatore Nichi Vendola”. I 21 sindaci promotori dell’incontro, con il sostegno della Provincia di Foggia, hanno intenzione di esperire ogni tentativo utile a trovare una soluzione per non essere costretti – loro malgrado – a rinunciare ai fondi del Piano di Sviluppo Rurale.
Fonte: Comune