“Le argomentazioni della ministra Prestigiacomo non sono assolutamente convincenti e l’unico atto che avrebbe il dovere di compiere è la revoca dell’autorizzazione a cercare il petrolio nel mare delle Tremiti”. E’ il commento di Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, al “deludente e, purtroppo, scontato” esito dell’incontro tra la titolare del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e la delegazione di parlamentari e amministratori foggiani sul tema delle indagini geosismiche concesse alla multinazionale Petroceltic Else in uno specchio d’acqua “troppo prossimo alla riserva marina delle Diomedee ed alle coste del Parco Nazionale del Gargano”.
“La pressoché unanime reazione negativa di associazioni, istituzioni e partiti esclude ogni strumentalizzazione elettorale o polemica partigiana, pure paventata dalla ministra – continua il deputato del PD – La quale ha compiuto un madornale errore quando ha deciso di procedere senza consultare i rappresentanti del territorio in cui si teme l’avvio dell’attività estrattiva.
Di certo non è strumentale richiamare l’attenzione della Prestigiacomo sul pregio ambientale di quello specchio di mare e sulla vocazione turistica dei territori che vi si affacciano, che potrebbero essere seriamente compromessi da un’attività industriale obsoleta e praticamente priva di vantaggi per chi la ospita.
Se la ministra vuole evitare lo scontro istituzionale con praticamente tutte le amministrazioni territoriali, governate tanto dalla destra che dalla sinistra, non deve fare altro che accogliere la risoluzione da me presentata per la revoca dell’autorizzazione – conclude Michele Bordo – Richiesta che sarà ribadita il 7 maggio dai moltissimi sindaci, amministratori e parlamentari di Puglia, Molise e Abruzzo che parteciperanno alla manifestazione organizzata a Termoli per tutelare l’ambiente e promuovere un diverso modello di sviluppo per le aree costiere”.