Ora che per il Lucera, edizione calcio, le cose si stanno mettendo bene sul piano dei risultati occorre incominciare ad allungare lo sguardo verso il futuro, per non trovarsi impreparati in vista degli impegni del prossimo campionato. Incominciamo col dire che con la gestione Maiellaro si è avuta una netta inversione di tendenza rispetto al quadro deficitario in cui squadra e società si trovavano in quel momento. E’ indiscutibile che da allora il cammino del Lucera si è fatto più spedito verso le zone dell’agognata tranquillità. Beninteso, non per un fatto miracolistico, ma pure perché la società ha incominciato a tracciare programmi credibili e a mettersi in movimento secondo una logica di programmazione, quella programmazione che su queste colonne è stata continuamente richiamata, pena la defaillance di tutti i tentativi. Dunque, il Lucera si appresta a concludere il campionato meglio di come ci sarebbe potuti aspettare e per di più giocando a testa alta anche con le prime della classifica, dinanzi alle quali ha saputo battersi alla pari, senza alcun momento di soggezione. Questo significa che la squadra ha finalmente una sua ben precisa fisionomia, la mentalità necessaria per potersi confrontare dignitosamente con chiunque.
Ma, c’è un ma. Ora bisogna insistere, per non disperdere questo patrimonio conseguito, perché è su questo patrimonio che bisogna costruire qualcosa di importante e definitivo per il futuro. Bene, benissimo l’iniziativa della lotteria, che non risolverà tutti i problemi soprattutto di economia gestionale, ma rappresenta un momento di affermare la nuova identità societaria, che non ci sta a far finire il gioco del calcio lucerino negli archivi e per di più con l’accompagnamento di tanti scheletri. Non è solo la squadra che ha acquisito un patrimonio attraverso il succedersi di risultati importanti. Anche la società, nel frattempo, ha avuto modo di consolidarsi, di fare esperienza, di saper correre ai ripari nei momenti cruciali. Anche questo è un patrimonio che non bisogna assolutamente disperdere.
Insomma, si va delineando un quadro tutto sommato aperto a buone prospettive, anche se, bisogna ribadirlo, occorrerebbe che il calcio finalmente venisse considerato un fenomeno sociale che va a beneficio della città, un fenomeno che dovrebbe trovare sostegni più corposi da parte tutti. Con l’iniziativa della lotteria c’è stato un certo risveglio imprenditoriale. Ma, non basta. Occorre fare uno sforzo in più perché i programmi si fanno con le idee, ma anche con i quattrini. Discorso rivolto anche all’ente locale più importante, il Comune, dal quale si richiede, si reclama un sensibilità diversa, pur ammettendo con il buon Lello Di Ianni, assessore, ce l’ha messa tutta neri momenti di disperazione. Se così sarà, finalmente potremo avere un Lucera all’altezza delle sue tradizioni e farci riscoprire i fasti delle migliori gestioni.
a.d.m.
