Oggi 10 febbraio, ricorre la “Giornata del ricordo” dei martiri delle foibe e dei 350.000 esuli istriani, giuliani e dalmati, istituita con la legge n. 92 del 30 marzo 2004.
Questa Legge ha restituito dignità alla memoria delle migliaia di italiani trucidati barbaramente sul confine orientale e dei nostri connazionali costretti all'esilio dalle terre natie di Istria, Fiume e Dalmazia per sfuggire alla repressione dei partigiani del Maresciallo Tito e alla sistematica pulizia etnica attuata nei confronti dei cittadini italiani.
La celebrazione di questa giornata ha un duplice significato: quello di dimostrare che la storia non può e non deve essere strumento di lotta politica, ma parte integrante della cultura e della tradizione di un popolo e quello di restituire dignità alle vittime, senza amnesie e colpevoli dimenticanze.
Marco Arcuri, responsabile provinciale del “Comitato 10 Febbraio” afferma: <<Ci sentiamo investiti di una grande responsabilità: contribuire a rendere questa ricorrenza sentita in tutto il territorio nazionale, sottolineo questo perché a volte si ha l’impressione di un fenomeno circoscritto al confine nord-orientale dell’Italia. Quella delle foibe, invece, è una tragedia nazionale>>.
Maria Scopece, attivista del Comitato, aggiunge: <<Anche quest’anno ci stiamo impegnando a sensibilizzare sull’argomento. Abbiamo prodotto materiale inedito che aggiungiamo a quello prezioso già in nostro possesso. L’esperienza nel Comitato mi ha insegnato tanto non solo dal punto di vista storico e culturale, ma anche umano: più volte, infatti, mi sono scontrata con professori e dirigenti scolastici poco disponibili o, ancor peggio, diffidenti>>.
Andrea Zullo, presidente provinciale e dirigente nazionale di Azione Universitaria, da sempre promotore di iniziative in ricordo delle foibe e degli esuli, dichiara: <<la nostra missione principale è quella di raccontare questa parte di storia nelle scuole e nelle università. L’occasione è utile anche per celebrare il nostro concittadino Leonardo Manzi, la cui storia è, purtroppo ai più, ancora sconosciuta. Dobbiamo essere più forti dell’imbarazzante silenzio di alcune istituzioni e della gran parte dei professori. Questa è la tragedia di un popolo e non di una parte politica, chi porta il tricolore nel cuore ha il dovere di ricordarla>>.
Anche quest’anno numerose le iniziative promosse dal Comitato: messa in suffragio delle vittime, visite nelle scuole superiori e mostra fotografica tema a cura di Azione Universitaria presso Palazzo Dogana.