Ci sarà anche una delegazione delle donne democratiche di Capitanata l’8 marzo a Roma, insieme al segretario nazionale del PD, Pierluigi Bersani, in occasione della consegna a Palazzo Chigi dei moduli con i dieci milioni di firme in calce alla richiesta di dimissioni del presidente del Consiglio dei Ministri.
Sempre martedì, il comitato ‘Se non ora quando’, promosso anche dalla Conferenza, ha organizzato un incontro delle donne di Foggia e provincia che si terrà alle 17,00 nel sagrato della Chiesa del Sacro Cuore (all’incrocio tra viale Candelaro e via Lucera).
In molti circoli del PD, compreso quello di Foggia, le donne si incontreranno per riflettere insieme sulle battaglie da condurre e, a partire dal 9 marzo, la Conferenza si mobiliterà per promuovere iniziative a difesa della Costituzione e della scuola pubblica, il 12 marzo, e per la Festa dell’Unità d’Italia, il 17 marzo.
Di seguito la dichiarazione di Maria Di Foggia, portavoce della Conferenza delle donne democratiche di Capitanata
Molto è cambiato da quel lontano 1910, quando, durante il congresso socialista di Copenaghen, venne deciso che sarebbe stato l’8 marzo la giornata da dedicare alla festa della donna.
Il cambiamento, realizzato grazie alle grandi battaglie delle donne del passato, e le imponenti conquiste effettuate sul piano del riconoscimento di diritti fondamentali, costituiscono il grande bagaglio da difendere contro il rischio di regressioni che vedrebbero svanire, come polvere al vento, il messaggio che tante donne hanno consegnato alle nuove generazioni e alla storia del nostro Paese.
Un messaggio che racconta della fede, della generosità e della solidarietà di tante donne.
Donne unite nelle battaglie che hanno contribuito a costruire la democrazia del nostro paese e a rinnovarlo nella cultura, nei valori, nelle leggi e nella vita reale.
Noi donne democratiche di Capitanata intendiamo conservare la memoria di tante battaglie intraprendendone delle nuove.
A guidarci, la grande consapevolezza che nei momenti in cui il rischio di una regressione diventa elevatissimo allora bisogna usare l’arma del risveglio.
Nella convinzione che non c’è vero risveglio senza informazione, la Conferenza intende mettere a punto una piattaforma informativa sui temi del lavoro, del welfare, della democrazia paritaria, della scuola e della ricerca, della lotta alla violenza sulle donne, dell’urbanistica, della sanità e della legalità, da cui partire per fornire dati sempre aggiornati ed elaborare proposte concrete intrise del punto di vista delle donne.
Non dimentichiamoci che sono donne il 60% dei laureati, ma solo il 46% di chi lavora, il 42% dei magistrati, il 32% dei medici, il 42% degli avvocati, il 30% degli imprenditori ma guadagnano, in media, il 20% in meno degli uomini a parità di lavoro.
In Italia (tra gli ultimi paesi d’Europa) il 21% dei deputati e il 19% dei senatori è donna. Nel governo ci sono 5 ministre, di cui 3 senza portafoglio. Nei consigli d'amministrazione delle società quotate in borsa la presenza femminile è solo del 3% (In Norvegia è pari al 42%). Il 68% delle donne tra i 20 e i 49 anni ha un’occupazione se non ha figli, il 60% se ha un figlio, il 54% se ha due figli.
In Italia, la spesa per le politiche sociali e familiari rappresenta l’1.3% del PIL, meno della metà della media europea, un terzo della Francia. Le donne fanno il 77% del lavoro famigliare; solo il 10% dei bambini da zero a due anni frequenta un nido. Il welfare per i piccoli è rappresentato dai nonni (chi li ha). Alle richieste di part time e orari flessibili spesso le aziende rispondono negativamente (mobbing strategico). Il 40% delle donne sotto i 40 anni (e il 55% di quelle sotto i 30 anni) non può fruire delle tutele sulla maternità previste dalla legge perchè non ha un lavoro a tempo indeterminato.
I dati rilevati nella nostra Capitanata sono altrettanto preoccupanti.
Ci aspettano nuove battaglie e questo 8 marzo ha un profumo diverso. Il vento del cambiamento che ha soffiato forte il 13 febbraio scorso scuote ancora i nostri animi.
Diamo visibilità alla nostra voglia di cambiare questo Paese appendendo in tutte le città della nostra provincia un lenzuolo bianco fuori dalle nostre finestre dall’8 al 17 marzo.