L’opera d’arte del grande artista,sottoscritta dai premi Nobel per la Pace di tutto il mondo, approda a Lucera di Puglia, antica città di Federico II, prima dell’Expo di Milano e New York
Grazie all’impegno del comitato dell’Uomo della Pace che insieme alla Diocesi di Lucera-Troia , il Rotary club, il Lions club, l’ Associazione Misericordia, il club Unesco, Gruppo Protezione Civile, Corpo volontario intervento pubblico di Lucera, la delegazione del F.A.I provinciale di Foggia e 1000 cittadini della città di Lucera, per il periodo natalizio la storica scultura L’Uomo della Pace di Franco Scepi (Scepi’s Man of Peace), che fù sottoscritta in Vaticano da tutti i Premi Nobel per la Pace del Mondo nel 1999 , sarà collocata nell’antica città di Lucera in Puglia, in Piazza Matteotti il 21 dicembre 2014, a conclusione dell’anno della santificazione di Papa Giovanni Paolo II.
L’Uomo della Pace di Franco Scepi è il titolo del dipinto ad olio che l’artista realizzò nel 1977 su ispirazione di Karol Wojtyla l’anno prima che l’Arcivescovo di Cracovia salisse al pontificato con il nome di Giovanni Paolo II. Il primo dipinto raffigurante la testa costruita come un muro dalla cui sommità fuoriesce la colomba della Pace fu utilizzato per il manifesto del film L’Uomo di Marmo di Andrzej Wajda, vincitore al Festival di Cannes nel 1978 . In seguito Scepi creò dalla sua opera pittorica un monumento in bronzo che venne sottoscritto a Roma nel 1999 da Mikail Gorbaciov e da tutti i Premi Nobel per la Pace del mondo, perché considerato simbolo anticipatore del crollo del muro di Berlino e fine della guerra fredda.
Nella Biblioteca Vaticana è conservato il pregiato Tomo Codex Codicum con in copertina il bassorilievo in oro dell’Uomo della Pace di Scepi. Il volume raccoglie le preziose testimonianze autografe riguardanti l’opera e la Pace, con manoscritti di Papa Giovanni Paolo II, Madre Teresa di Calcutta, Yesser Arafat, Carlos Filipe Ximenes Belo, Norman Borlaug, Mairead Corrigan, Dalai Lama, Mikhail Gorbaciov, Rigoberta Menchù Tum, Lech Walesaed altri fondamentali protagonisti della storia nel 900.
La simbologia espressa dall’opera è oggi ritenuta la più autorevole espressione d’incontro tra arte, fede e storia che ha concluso il XX secolo. Il monumento Scepi’s Man of Peace è stato collocato dalla Fondazione Gorbaciov, dal Presidente Marzio Dallagiovanna, dal Segretario Cristiano Grandi e dai Premi Nobel Per la Pace, per l’iniziativa del gallerista Attilio Zammarchi al MAGI 900 Museo delle Generazioni Italiane (Bo), a Roma presso l’Ambasciata della Palestina (Caracalla), alla Galleria d’ Arte Moderna Ricci Oddi (Pc).
I premi Nobel per la Pace nel 1999 donarono in Vaticano a Giovanni Paolo II, l’opera d’arte “L’Uomo della Pace - Karol Wojtyla di Franco Scepi”.
Nel 2005 per volontà di S.E. Mons. Francesco Zerrillo Vescovo di Lucera-Troia, il bozzetto originale del dipinto, venne collocato presso l’altare di Santa Maria Patrona nella Cattedrale di Lucera, dove San Giovanni Paolo II si raccolse in preghiera . Nel settembre del 2014 nell’antica Basilica di Sant’Eufemia a Piacenza, per volontà del Mons. Pietro Casella, che condivise il percorso storico dell’opera per la sua conoscenza di Wojtyla e di Mikhail Gorbaciov , è stato creato il primo altare dedicato a San Giovanni Paolo II, con formelle in oro e ritratto del Santo. Nella Città di Milano è in progetto la posa del monumento in Piazzale Bologna. Per iniziativa della Fondazione Codex Codicom è in progetto la posa del Monumento al Palazzo dell’ONU di New York.
STORIA DEL SIMBOLO DELLA PACE
Nella Polonia del 1977, molto dei fermenti di Solidarnosc , c?era un gruppo di intellettuali cattolici, legati al vescovo di Cracovia Karol Wojtyla. Tra questi spiccavano due registi: Andrzej Wajda e Cristof Zanussi. In quell’ anno Andrzej Wajda stava ultimando il montaggio della sua nuova opera, ambientata al tempo di Stalin. Per realizzare il manifesto del film, Wajda chiamò un artista e comunicatore con studio a Milano, ma di puro sangue Lucerino : Franco Scepi.
Scepi, influenzato dai fermenti della Polonia di quel tempo e dal pensiero rinnovatore del vescovo di Cracovia, creò un manifesto raffigurante una testa androgina (volendo rappresentare l’umanità sia femminile che maschile) costruita come un muro, con gli occhi socchiusi, prigioniera delle divisioni e delle incomprensioni, dalla cui sommità, usciva il simbolo del comunismo. Nel 1978, Karol Wojtyla salì al pontificato e nello stesso anno, il film di Wajda, con il manifesto di Scepi, vinse il premio speciale della critica a Cannes. Il manifesto fu considerato “utopicamente” la raffigurazione del crollo del muro di Berlino. Wajda , per timore di ritorsioni da parte del governo “socialista” volle che Scepi sostituisse il simbolo del comunismo, con una colomba rossa, per non scuotere oltremodo lo spirito del tempo. Ciò nonostante, Papa Wojtyla, in uno dei suoi primissimi discorsi, predicò senza mezzi termini: “Non abbiate paura! Aprite , anzi, spalancate le porte a Cristo di parlare all’uomo…”
Il destino dell’opera è stato caratterizzato da un susseguirsi di circostanze che ne hanno In seguito Scepi creò dalla sua opera pittorica un monumento in bronzo che venne sottoscritto a Roma nel 1999 da Mikail Gorbaciov e da tutti i Premi Nobel per la Pace del mondo , perché considerato simbolo anticipatore del crollo del muro di Berlino e fine della guerra fredda.
Nella Bibblioteca Vaticana è conservato il pregiato Tomo Codex Codicum con in copertina il bassorilievo in oro dell’Uomo della Pace di Scepi. Il volume raccoglie le preziose testimonianze autografe riguardanti l’opera e la Pace, con manoscritti di Papa Giovanni Paolo II, Madre Teresa di Calcutta, Yesser Arafat, Carlos Filipe Ximenes Belo, Norman Borlaug, Mairead Corrigan, Dalai Lama, Mikhail Gorbaciov, Rigoberta Menchù Tum, Lech Walesa ed altri fondamentali protagonisti della storia nel 900.
La simbologia espressa dall’opera è oggi ritenuta la più autorevole espressione d’incontro tra arte, fede e storia che ha concluso il XX secolo. Il monumento Scepi’s Man of Peace è stato collocato dalla Fondazione Gorbaciov, dal Presidente Marzio Dallagiovanna, dal Segretario Cristiano Grandi e dai Premi Nobel Per la Pace, per l’iniziativa del gallerista Attilio Zammarchi al MAGI 900 Museo delle Generazioni Italiane (Bo), a Roma presso l’Ambasciata della Palestina (Caracalla), alla Galleria d’ Arte Moderna Ricci Oddi (Pc). I premi Nobel per la Pace nel 1999 donarono in Vaticano a Giovanni Paolo II, l’opera d’arte “L’Uomo della Pace - Karol Wojtyla di Franco Scepi”. Nel 2005 per volontà di S.E. Mons. Francesco Zerrillo Vescovo di Lucera-Troia, il bozzetto originale del dipinto, venne collocato presso l’altare di Santa Maria Patrona ella Cattedrale di Lucera, dove San Giovanni Paolo II si raccolse in preghiera . Nel settembre del 2014 nell’antica Basilica di Sant’Eufemia a Piacenza, per volontà del Mons. Pietro Casella, che condivise il percorso storico dell’opera per la sua conoscenza di Wojtyla e di Mikhail Gorbaciov , è stato creato il primo altare dedicato a San Giovanni Paolo II, con formelle in oro e ritratto del Santo. Nella Città di Milano è in progetto la posa del monumento in Piazzale Bologna.Per iniziativa della Fondazione Codex Codicom è in progetto la posa del Monumento al Palazzo dell’ONU di New York.
Dal 1999 ad oggi 2014 l’originale statuetta in bronzo SCEPI’S MAN OF PEACE AWARD è stata attribuita dai Premi Nobel per la Pace per il sostegno dato alle cause umanitarie ed etiche:
• Roberto Benigni, per il messaggio di pace lanciato al mondo attraverso il suo film “La vita è bella”
•Gianni Morandi, Mogol e Niccolò Fabi, in rappresentanza della Nazionale Italiana Cantanti , per aver destinato a fini di solidarietà e di charity, per oltre 40 miloni di euro, l’intero incasso delle loro partite di calcio giocate in 20 anni di attività.
•Yusuf Islam, già noto come Cat Stevens, per avere alleviato le sofferenze di migliaia di bambini e delle loro famiglie in paesi tormentati dalle guerre, attraverso Small Kindness, l’organizzazione umanitaria da lui fondata
•Bob Geldof per il suo instancabile lavoro e per aver levato con forza voce a sostegno e in nome dei poveri del continente africano anche attraverso l’organizzazione dei grandi concerti mondiali per l’Africa “Live Aid” e “Live 8”
Uno speciale Man for Peace Award, in memoria del Nobel per la Pace Sir Joseph Rotblat, scomparso nel 2005, è stato attribuito quello stesso anno anche a
• Dawn Engle e Ivan Suvanjieff, fondatori del movimento PeaceJam sostenuto da 12 Premi Nobel per la Pace, per essersi particolarmente distinti, attraverso i loro PeaceJam realizzati in diverse parti del mondo, nell’educare a una cultura di pace le giovani generazioni, diffondendo tra loro la parola e l’esempio dei Premi Nobel per la Pace.
• Claudio Baglioni per l’impegno sociale della sua fondazione O’Scia.
• Massimo Cacciari premiato per il suo impegno a sostegno dell’ambiente.
• Roberto Baggio ad Hiroshima il ‘World Peace Award 2010’. Il premio è stato assegnato al calciatore quarantatreenne ‘per il suo impegno forte e costante alla pace nel mondo e le relative attività internazionale’
• Gianfranco Zola, a Londra nel 2010 per il suo impegno etico e sportivo e per le sue doti umane e di coesione tra le nazioni.
• IL 1 CHANNEL ONE RUSSIA WORLD WILDE di Mosca 2014 alla signora Liuba Kharina e Natalia Kuzhetsova per la qualità dei programmi culturali.
LA BIOGRAFIA DI FRANCO SCEPI
Franco Scepi ha studiato arte a Brera con Gianfilippo Usellini. Un passato di architetto scenografo alla scala(allievo di Nicola Benois) in televisione (l’amico del giaguaro,1961) , designer a Milano(manifesti per il cinema, per il teatro, per enti pubblici), autore di film per sperimentazione come packaging (l’uomo in scatola), girato nel 1969 , e lungometraggi come Can Cannes girato tra il 1976 e il 1979 (entrambi selezionati dalla Biennale internazionale del cinema di Venezia rispettivamente nel 1982 e nel 1980). Nel 1985 fonda un gruppo di amici la Mercurio cinematografia e la Monolite. Il primo film prodotto Le favole di Andersen con Franco Franchi . Nel 1981 è premiato con il regista Christof Zanussi per il contributo allo svilluppo del cinema a Milano nell’ambito dell’iniziative culturali promosse dall’Assessore alla Cultura del Comune di Milano Guido Aghina. Da quello stesso anno si fa promotore della manifestazione “La via del Cinema – Panoramica del film di Venezia” che dagli anni 80 porterà a Milano il film della Biennale in contemporanea con la manifestazione veneziana (in collaborazione con il comune di Milano, la Biennale e l’AGIS).
Oltre alle opere pittoriche di primissimi anni settanta, ha realizzato performance e un video-performance in Europa e USA(Effetti Fuoco, performance co il fuoco e cronache fotografiche su incendi al seguito di pompieri). Si è dedicato alla computer animation ha realizzato video musicali (tra i quali Sfera, selezionato dalla Biennale di Venezia nel 1984 e nello stesso anno, Frisbee alla Galleria Borgobello di Parma , Frisbee Television Performance al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, Ubu Paper Video Robot dedicato a Max Ernest, Ri-creazione da Un Chien Andalou di Bunuel e Dalì del 1929, presentato al Festival di Montecatini nel 1985; Video Scultura Topix in Piazza Duomo a Milano, l’evento nel 1984, II nel 1985).
Nel 1985 gli è dedicata dal Comune di Roma “Scepi . Pubblicità e dintorni” con centottanta monitor al Foro Italico nel greto del Tevere. Nel 85 realizza anche una performance con Roberto Benigni, all’Ateneo di Milano, dal titolo “Benigni in computer”, dove l’attore è trasformato elettronicamente nella Gioconda leonardesca.
Negli anni Novanta scatta una serie di foto Trash sui muri del Bronx e di Harlem con i figli writer artisti Federico e Giorgio e realizza, nel 1991 , tre ritratti di Gorbaciov (ancora presidente dell’ URSS) dal titolo “Senza Warhol” con la tecnica appresa dal maestro della Pop Art , per ricordare l’amico Andy Warhol. In parallelo all’attività di regista, dal 1964 si occupa del rapporto arte-pubblicità. Tra le sue opere Over Ad’Art, quelle per Cirio, cosmetici Deborah, ICI fibre sintetiche, biscotti Guglielmone, Ciao ristoranti, Autogrill, Banca Nazionale del Lavoro, ipermercati del gruppo SME, Bitter Campari e Campari Soda, Wyeth, Gaggia macchina da caffe espresso. Nel 1995 crea l’evento arte per la nuova auto Sulky di Casalini, Sulky Ydea, che anticipa un’analoga operazione effettuata con la macchina elettrica SMART. Nel 2000 si occupa della strategia per il decoro, l’immagine, il marchio e il claim del nuovo centro fieristico di Piacenza Piacenza Expo. Un fare molto speciale. L’immagine del dipinto Scepi’s Man of Peace ispirato da Giovanni Paolo II anticipa di 12 il crollo del muro di Berlino. Tra i suoi manifesti per il cinema : L’uomo di Marmo di Andrzej Wajda, che diventerà il 2000 il monumento simbolo dei Nobel a Roma, Il diritto del più forte di Rainer Werner Fassbinder, Home movies di Brian De Palma. Tra i suoi premi : l’Oscar “Tipps Ice Awards”, nel 1986 a New York, assegnato allo spot Campari Soda Sì (con la modella Jo Feruson). Gli spot Campari it’s fantasy (con l’attrice Kelly Le Brock, 1986-1987) e Bitter Campari (interpretato dalla modella Cristina Piaget, 1989-1990, con la canzone Are you Ionesome tonight cantata da Elvis Presley), sono stati pianificati in tutto il mondo. Dal jingle Fantasy è stato realizzato il disco e il video MG ARIOLA (RCA) interpretati da Amii Stewart, con parole e regia di Scepi. La campagna ’89-’90 ha messo in risalto una continuità nella strategia artistica Campari ponendo le promesse per l’evento “Da Depero a Scepi” organizzato al Palazzo Stelline di Milano con l’intervento dei massimi esponenti della pubblicità e della moda tra i quali Armando Testa e Ottavio Missoni. L’incontro tra pubblicità e arte “Over Ad’Art” (arte sulla comunicazione) è stato proseguito da Scepi sin dai suoi esordi in pubblicità nel 1965. Innumerevoli sono stati gli interventi mirati a ridare qualità etica ai due sistemi dell’arte e dell’informazione, progressivamente scrissi nell’epoca post-industriale. Nel 1991, con Mario Schifano, Scepi ha realizzato la performance Gancia spot in arte, con l’attrice Brooke Shields. La performance fù presentata da Achille Bonito Oliva in via Solferino a Milano nel 1992, con Metrò Visione allo Spazio Formentini di Brera, per la prima volta la metropolitana entra in una galleria d’arte: una panchina appositamente costruita, in ferro e alluminio lunga 17 metri, fa da cornice all’opera di Scepi e Schifano. Nel 1994 Scepi realizza la performance Dalla TV alla città - dal movimento al segno, creata per il lancio per la campagna “Campari Soda Sì ‘94”, con manifesti 6 per 3 “pittorici” che riproducono storyboard disegnati da Scepi per lo spot, collocati nei metrò di Roma e Milano. Per l’occasione viene realizzata una trasmissione televisiva su Italia 1, presentata da Gigi Sabani e Clarissa Burt, nella quale Scepi sceglie la sua nuova modella, Berenice Dodd. Questo incontro tra Arte e media (Over AD’art) è stato realizzato nel 1994 dal critico Gabriele Perretta per la corrente artistica e la mostra “Medialismo” al Trevi Flash Art Museum, con la partecipazione di Kostaby, Cattelan, Beecroft, Montesano, Premiata Ditta, Hoklahoma, Tecnotest.
Nel 1995 debutta la “Scepi C’Art”, auto elettrica per la città tratta da un modellino nato in un suo spot (catalogo Alex Gallery Washington), presentata in Italia alla Fiera di Bologna, a Miarte con la direzione di Attilio Zammarchi e in una personale alla Galleria Placentia Arte di Lino Baldini.
A Miarte nel marzo del 1996, si tiene il convegno “Over Ad’Art di Scepi”. Sempre a Miarte, nel 1999, Scepi è chiamato come relatore con Achille Bonito Oliva al convegno “Arte e Pubblicità, separati in casa” organizzato da TP(Associazione Tecnici Pubblicitari Italiani).
Dal 1998 si dedica più attivamente alla ricerca artistica sull’Over Ad’Art, che sistematizza una forma di espressione succesiva alla Pop Art, dove l’artista non utilizza più le immagini pubblicitarie create da altri, ma rielabora le immagini da lui stesso create, con una sua personale scansione in un’opera successiva. Su questa linea Scepi ha realizzato nel 2001 per l’Egitto, un film ”Pubblicità Progresso” per sensibilizzare il mondo arabo(no Burka) con il progetto Amanda, il tuo mondo. In occasione del 3° Summit Mondiale dei Premi Nobel la Pace 2002, ha realizzato in tecnica mista il dittico “Manforpeace and Manforwar” – meditating upon Hiroshima (cm 180×90) per un evento artistico all’ES Hotel di Roma, con la partecipazione tra gli altri di Matteo Basilè, Paola Buggiani e Philippe Leroi. Dal pensiero Over Ad’Art, che vuole sottolineare l’esigenza di una maggiore qualità contro l’inquinamento della comunicazione tra libertà espressiva e agire etico, è nato il monumento di 3 metri l’uomo della Pace, voluto da Gorbaciov e sottoscritto dai Nobel per la Pace.Il monumento, presentato a Brera nel 1999, è entrato nella collezione del Museo Bargellini(Magi Museum) di Pieve di Cento (Bologna) nel 2000; nel 2002 un originale di 3 metri è stato inaugurato alla presenza dei Premi Nobel e di Roberto Benigni nel giardino del Dipartimento alla Sicurezza del comune di Roma. Un esemplare del primo progetto originale in bronzo patinato (alto cm 60) è stato acquisito dalla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza. Una serie limitata di bronzetti (alti cm 25)(Nobel dei Nobel) è stata riservata ai Nobel per la Pace e ai personaggi che con il loro impegno operano per la pace nel mondo. Piccoli bronzi della scultura Scepi’s Man of Peace sono stati consegnati dallo stesso Scepi, oltre a Roberto Benigni nel 2002, alla Nazionale Cantanti(Morandi-Mogol-Fabi) nel 2003, a Cat Stevens nel 2004, a Bob Geldof nel 2005, a Massimo Cacciari nel 2007, a Claudio Baglioni nel 2008, a Gianfranco Zola nel 2010. Con la partecipazione dello scrittore Andrea Pinketts, dell’attrice Xena Zupanic e con “l’intervista impossibile” a cura del meta-criticoNicola Gentile e la proiezione della presentazione di Gillo Dorfles a Franco Scepi presso la Galleria Marconi.Un evento, una performance, ma soprattutto una provocazione per restituire attenzione e visibilità al nostro patrimonio artistico e culturale. Finora sono 22 i monumenti # CANCELLATO e l’intervento a Spazio Tadini si sposta all’intellettuale Emilio Tadini, figura eclettica e rappresentativa della cultura e dell’arte milanese e non solo. Franco Scepi nel mese di ottobre 2013 ha istallato fisicamente nella realtà il suo hashtag # Cancellato su i monumenti della storia dell’arte italiana in 22 città, per indurre alla riflessione verso il valore della cultura per gli uomini e la vita di tante vittime del lavoro che sono state cancellate. Scepi ha dedicato la sua opera all’associazione “Anmil” con la testimonianza critica dello storico dell’arte Enrico Mascelloni.
L’azione dell’artista Franco Scepi è iniziata dalla statua di Marco Aurelio in Campidoglio a Roma, con il supporto della Soprintendenza ai Beni Culturali e dei Comuni dove è stata creata l’azione avvenuta contemporaneamente: ad Asti, Brescia, Caltanisetta, Campobasso, Caserta, Catanzaro, Cuneo, Fermo, Grosseto, Formia, Macerata, Mantova, Piacenza, Reggio Emilia, Siracusa, Torino, Rovereto (Trento), Varese, Vibo Valentia .
Altri eventi Over Ad’Art di Scepi sono:
il monumento di 5 metri “Goccia della Terra” alla Fondazione Zoli di Forlì, l’evento in occasione del centenario futurista 2009 dal titolo “Rallentamento del tempo nello spazio” il quadro per il conte Panza di Biumo in occasione del suo libro “Storia di un collezzionista”, il monumento Pop Pommery di 5 metri all’ingresso del Gran Teatro Puccini a Torre del Lago. Una scheda su Scepi regista è inserita nel Dizionario del Cinema Italiano (i registi dal 1930 ai giorni nostri, Gremesi).
Alcuni suoi film, manifesti e spot sono menzionati nelle seguenti opere:
Milano Cinema Paradiso di Ettore Pasculli, Canal & I Nodi;
Spot Babilonia di Katia Ferri, Lupetti & Co;
Spot Italia 30 anni di pubblicità televisiva italiana, ERI;
Guido Vergani, Trent’anni e un secolo di Casa Campari, iconografia di Giorgio Fioravanti;
Scepi ha al proprio attivo una serie di pubblicazioni, tra cui:
Frisbee, Borgobello Galleria;
Dietro lo spot, a cura di Morando Morandini e Alberto Abbruzzese, Editore Mazzotta;
Franco Scepi. Images from Italy, a cura di Massimo di Forti e Gillo Dorfles,Editore Electa;
Strategia dell’immaginazione, L’artistica, Savigliano;
Gorbaciov. Arte per la Pace, Edizioni Bra, con interventi di Giulio Bargellini, Giorgio Di Genova, Vadim Zagladin, Mikhail Gorbaciov, Enrichetta Buchli, Arturo Carlo Quintavalle Lorella Scacco.
Franco Scepi Man of Peace, Casa Editrice TIPLECO
Franco Scepi Man of Peace, Sambero Editore
Storia dell’antica Casa di Franco Scepi a Lucera di Puglia, Sambero Editore
Il secolo della S-comunicazione, Bora Edizioni
Gulz, OvverAd’Art Edizioni
tratto dal libro FRANCO SCEPI OVER AD'' ART PER LUCERA LA FAMIGLIA FU MOLTO IMPORTANTE PERCHE :
La nobile famiglia Scepi che risalgono ai tempi della settima crociata. Gli Scepi seguirono Luigi IX di Francia sino a Tunisi dove l’impresa si spense, ma questo evento non impedì alla famiglia di fondare in quella terra su precedenti insediamenti bizantini dell ottavo secolo, la città di Scepa (oggi Sheba) da cui il cognome del più importante poeta tunisino del 900’ Abou Kacem Chebbi.
La vocazione letteraria degli Scepi s’impose presso la corte borbonica sino a quando re Ferdinando II con regio descreto invito Salvatore Scepi, nel 1837 a trasferirsi a Lucera per dare lustro alla regione ed esercitare la nobile arte della tipografia editoriare: Prima casa editrice del regno delle due Sicilie.
La professione fù perseguita di generazione in generazione fino a Carlo e Gaetano Scepi padre di Franco(autore del monumento) il quale amplio l’eredita culturale della sua famiglia in arte della comunicazione seguendo le influenze della madre pittrice Olga la Piccirella, della zia Maria musicista, ed in seguito dell’amico Andy Warhol con il quale Scepi collaborò a New York.
La professione di arte e comunicazione della famiglia Scepi prosegue internazionalmente per opera dei figli di Franco , Federico e Giorgio.
Le storiche macchine da stampa originali della casa editrice tipografica fondata da Salvatore Scepi sono custodite dall’erede Umberto Scepi e Figli