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LA GIORNATA DELLA MEMORIA

Il 27 gennaio 1945 gli alleati  varcarono per la prima volta i campi di concentramento di Auschwitz portando all’attenzione mondiale l’infamia compiuta dai nazisti verso milioni di ebrei, perseguitati politici, religiosi, testimoni di Geova  ecc. e le sofferenza da questi patite. Il 27 gennaio viene ricordata da alcuni anni in tutto il mondo con la celebrazione della “Giornata della Memoria”. Una data simbolica per non dimenticare la Shoah. Non mancheranno in questo giorno le iniziative pubbliche su tutto il territorio e in tanti,oggi. Si ricorderanno e ci ricorderanno dell’infausto corso di quegli anni. E’ fondamentale raccogliere e raccontare oggi, quanti più dati possibili e testimonianze sulle vicende relative agli anni della deportazione. Gli ultimi anziani rimasti e che ebbero la grazia di resistere alla barbarie dei campi, ci stanno oramai lasciando. Ma le generazioni future devono ad ogni costo mantenere inalterata questa “memoria”. Il filo che ci collega al passato rappresenta il nostro futuro. In questo ambito ben vengano e anzi si moltiplichino i momenti celebrativi nelle scuole, uffici, luoghi pubblici, istituzioni; Il treno della memoria che grande interesse soprattutto e inaspettatamente tra i giovani, riscosse qualche anno fa, torni per le nostre stazioni. Ciascuno ricordi i milioni di morti  per un ideale assurdo quanto irrealizzabile. Anche la nostra provincia pianse le sue migliaia di padri, mariti e figli, partiti e mai più tornati.  Sul nostro territorio, all’indomani dell’entrata in guerra dell’Italia, vennero allestiti campi di internamento dove venivano rinchiuse le persone “ostili” al Governo Fascista ( comunisti, oppositori politici). Uno di questi era quello dell’ex macello di Manfredonia, che si trovava tra Siponto e la stessa città cara a Manfredi. Era  gestito da personale della polizia e dei carabinieri italiani e le sue regole erano comunque dure. In questo campo passarono molti detenuti  e anche 31 ebrei; spesso vi rimanevano per poco  e venivano poi trasferiti in altri campi di internamento; alcuni, specie gli ebrei, furono avviati ai campi di concentramento  ove molti di loro morirono o vennero uccisi. Ma torniamo per un attimo ai tanti nostri conterranei deportati. Vorrei quì ricordare alcuni di essi  mai assunti agli onori  delle cronache; ai quali non sono intitolate strade e non hanno ricevuto medaglie e sui quali è stato possibile avere delle notizie: Alcuni sono tornati, altri  sono rimasti sepolti nei cimiteri militari nelle vicinanze dei campi ove erano rinchiusi. Salvatore Doria, per esempio, era un Testimone di Geova di Cerignola. Doria si distinse per la sua attività di evangelizzatore, in seguito alla quale alcuni parenti e amici divennero testimoni di Geova. Salvatore Doria fu arrestato e condannato nel 1940 a 11 anni di reclusione dal Tribunale Speciale fascista. Fu deportato in Germania, prima a Dachau e poi nel campo di Mauthausen,  dove fu liberato nel 1945 all’arrivo degli americani. Morì nel 1951, a soli 43 anni.  Luigi  De Francesco, un Caporale originario di Volturara Appula, deportato da Patrasso in un campo di concentramento nazista. Fortunatamente si è salvato rubando e mangiando bucce di patate a volte unico cibo per  mesi, e in  tanti casi  permise  la sopravvivenza agli stenti e la fame.  Dal sito http://www.venegoni.it/venegoni_sec.pdf  dove è pubblicato un archivio nominativo, frutto di studi e ricerche del suo autore, di migliaia di persone con notizie,  date di internamento, liberazione o di decesso ho ritrovato i nomi di alcuni conterranei che, purtroppo, non fecero più ritorno in Italia. Tra questi: Gastrietta Antonio. Nato a Manfredonia (FG) il 20/2/1922. Deportato da Bolzano il 5/10/1944 a Dachau. Deceduto a Dachau il 20/11/1944. Fonti: 5   Laudano Michele. Nato a Cerignola (FG) il 22/9/1922, impiegato. Deportato da Bolzano il 20/11/1944 a Mauthausen. Deceduto a Mauthausen il 22/4/1945. Fonti: 3.  Martinelli Alberto. Nato a Candela (FG) il 12/4/1921. Arrestato a Rivolta d’Adda (CR). Deportato da Bolzano il 5/10/1944 a Dachau. Deceduto a Uberlingen il 15/2/1945. Fonti: 5.  Piazzola Angelo. Nato a S. Ferdinando di Puglia (FG) il 13/3/1908. Deportato da Milano (MI) il 7/9/1944. Deportato da Bolzano il 5/10/1944 a Dachau. Deceduto a Mühldorf il 23/3/1945. Fonti: 5, 11. Note: 11: Vol. 7. Spera Giuseppe. Nato a Margherita di Savoia (FG) il
31/3/1895. Deportato da Bolzano il 5/9/1944 a Flossenbürg. Deceduto a Hersbruck il 22/2/1945.
Grazie poi all’opera altamente meritevole di Alberto Zamboni ed al suo sito:  “Dimenticati di Stato www.robertozamboni.com”.  è possibile, tra le tante altre notizie, leggere
le lista dei  nominativi dei caduti della nostra provincia che si trovano inumati nei cimiteri militari fino al 12 marzo 2009, almeno di quelli che Zamboni è riuscito a trovare qualche notizia. L’elenco è diviso per i Paesi del nostro territorio, così da facilitare la ricerca. Oltre ai dati anagrafici sono indicati  il luogo della prigionia, l’eventuale liberazione, il luogo del decesso e ,ovviamente dove sono sepolti. Davvero una grande opera di ricerca che oggi più che mai, deve servire a non dimenticare  Il sito contiene poi una gran quantità di informazioni per quanti, parenti di deportati, volessero mettersi alla ricerca dei loro cari , compresi gli indirizzi ai quali rivolgersi per far visita ai luoghi di sepoltura. Grazie a questo sito molti hanno ritrovato le spoglie di parenti dei quali non avevano avuto più notizie.
Dr Salvatore AIEZZA

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Redazione

Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata.

Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata. Cronaca Politica Sport e Curiosità, questi sono alcuni degli ingredienti della nuova testata giornalistica. Qualcuno potrebbe obbiettare che per una realtà come Lucera, i quotidiani on line siano troppi. Mi permetto di non essere d'accordo, in quanto più voci raccontano la realtà, più possono essere divulgati i pareri e le opinioni della gente, dopotutto la democrazia è sopratutto questo. La nostra testata, infatti, è libera e dà libero accesso a chiunque voglia collaborare ed esprimere il proprio pensiero, sottolineo che comunque il rapporto è libero e gratuito. Ringrazio sin da ora chiunque potrà dare la sua la fattiva collaborazione. Dopo essere stato uno degli editori, di Sunday Radio ed una delle sue voci più famose per tantissimi anni, mi appresto ora ad affrontare una nuova avventura, questa volta nel web e spero che questa sia foriera di successi e nuove soddisfazioni. Le premesse e l'entusiasmo ci sono, a voi lettori il giudizio finale.

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