Dalle prime ore della mattinata i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Foggia stanno eseguendo un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. del Tribunale di Foggia, dott. Salvatore Casiello, su richiesta della Procura della Repubblica di Foggia.
In particolare i finanzieri del Nucleo hanno posto i sigilli a ben 40 appartamenti – dislocati in 4 palazzine site in Foggia – realizzati e completati (tranne alcuni in corso di completamento), nell’ambito del programma urbanistico integrato di cui alla nota Legge Gozzini. Nella stessa operazione sono in corso di notifica anche 8 informazioni di garanzia ad altrettanti indagati tra nr. 3 responsabili di società di costruzione, 3 tecnici comunali, 1 dirigente ministeriale ed 1 esponente comunale.
Le indagini, in corso dalla metà del 2009, sono state avviate dal Nucleo di Polizia Tributaria nell’ambito di un procedimento penale aperto dalla Procura della Repubblica di Foggia (PM dott. A. Laronga), circa alcune delibere di consiglio comunale del 2008 (Giunta Ciliberti), tutte approvate nella stessa data, che autorizzavano alcune imprese edili ad aumentare le volumetrie per edilizia residenziale libera all’interno dei progetti già approvati per l’edilizia convenzionata e agevolata a favore delle Forze di Polizia di cui alla legge Gozzini. L’attività di indagine è stata poi integrata con una qualificata Consulenza Tecnica della Procura che ha confermato in pieno l’assunto investigativo dei finanzieri.
In sintesi, a fronte dell’autorizzazione a costruire, tra gli altri, un certo numero di appartamenti in libera vendita ed in deroga al Piano Regolatore Generale - grazie alla Legge Gozzini – le imprese hanno richiesto ed ottenuto dal Comune di Foggia e quindi dal Consiglio Comunale così indotto in errore, l’autorizzazione ad ampliare il numero di tali appartamenti, sottraendo la relativa cubatura a quella commerciale.
In tal modo veniva alterato il rapporto urbanistico tra edilizia commerciale ed edilizia residenziale e l’equilibrato sviluppo del territorio, con una procedura-scorciatoia che non teneva conto nè della normativa sul punto nè delle approvazioni necessarie della Regione Puglia; in pratica derogando illecitamente al Piano Regolatore Generale in misura maggiore di quanto già la legge Gozzini avesse previsto.
Tale condotta è avvenuta a mezzo di gravi omissioni dei tecnici comunali circa l’illegittimità della procedura, atti falsi nell’iter procedurale e uso strumentale di pareri di un dirigente ministeriale non conformi alla legge.
Il congegno così elaborato portava, alla fine, ad ottenere il cambio di destinazione d’uso delle volumetrie commerciali, realizzando immensi volumi edificatori residenziali che hanno portato l’impatto delle abitazioni residenziali libere da nr. 465 - originariamente e lecitamente autorizzate - a nr. 796, con un incremento di 331 appartamenti.
Gli immobili oggi sequestrati sono solo 40 in quanto gli unici a non essere ancora rogitati a favore di terzi acquirenti. In tal modo la Procura della Repubblica ha voluto preservare le ragioni economiche degli ignari acquirenti in buona fede.
Si stima prudenzialmente il valore commerciale degli immobili sequestrati in non meno di 6,5 milioni di di euro.