E così anche l’estate 2012, per la “par condicio” con l’inverno, quando siamo privati del nostro storico Teatro Giordano, Foggia dovrà fare a meno, per l’ennesima stagione, del teatro all’aperto. Parliamo, l’avrete immaginato, del Mediterraneo.
“Il teatro Mediterraneo è una struttura moderna e funzionale che può ospitare circa 3150 spettatori sistemati in una vasta platea di 700 posti e, per il resto, in comode gradinate”, almeno così è riportato sul sito del “Comune di Foggia”. Ma i dubbi in proposito sono tanti: a cominciare dalla riduzione del numerosi spettatori già operativa da alcuni anni e poi la sua chiusura perchè molti impianti non sarebbero a norma, per non parlare dell’incuria e degli atti di vandalismo conseguenti.
Noi, cittadini foggiani, possiamo dunque stare sereni. L’inverno, oramai da anni, ci sono negati la platea, i palchi e il loggione del teatro Giordano, con le sue stagioni di prosa e di lirica, oramai affidate solo alla memoria e al ricordo dei più, in nome di una ristrutturazione che si trascina come la fabbrica di San Pietro, cui i moderni dizionari dei “modi di dire” attribuiscono il significato seguente: “Opera, situazione o azione che si trascina nel tempo senza mai concludersi, e che fa dubitare della capacità o dell'onestà dei responsabili”, e non riusciamo ancora a capire come sia stato possibile ristrutturare ex novo il Teatro Petruzzelli a Bari, ridotto in cenere, e non sia ancora finita quella del Giordano. L’estate invece dovremo accontentarci, se mai ci sarà, di qualche spettacolino al fresco della nostra bella villa comunale; e sia mai venga in mente a qualcuno di ristrutturarla! Resteranno un ricordo i grandi e piccoli concerti che negli anni passati hanno portato al Mediterraneo o anche allo stadio comunale, pure questo oramai “inabilitato” da anni, i migliori autori italiani e stranieri. A questo punto, non resta che porre un problemino, facile facile, tipo problemino da esame di quinta elementare, (quando si facevano), ai nostri solerti ed esperti di economia, amministratori, tecnici, responsabili di questa e di tutte le altre strutture, così come del verde e i giardini di questa città, costati soldi pubblici. Se avessimo un bene ( qualunque: auto, casa, ecc) e, poniamo, una piccola parte di questo bene si rompesse o deteriorasse ( per es. una crepa nel muro di una stanza oppure un cuscinetto di un qualche ingranaggio dell’auto) e noi, proprietari, trascurassimo di riparare il danno, si domanda: 1) con il passare del tempo aumenterebbe o diminuirebbe il costo di un intervento tardivo? 2) Nel frattempo il danno resterebbe lo stesso oppure produrrebbe, a sua volta, altri danni con aumento dei costi? Queste le domandine, semplici semplici, per dire che basterebbe solo un pò di accortezza in più per la salvaguardia dei nostri beni; interventi fatti volta per volta, quando il danno è ancora piccolo, eviterebbero poi di arrivare a costi esorbitanti ma, ancor più, che l’incuria e l’abbandono, cui vanno aggiunti gli atti vandalici, rendano definitivamente impossibile (anche economicamente) il recupero. E poi, domandiamoci ancora: Quanto inciderebbe la vigilanza fissa di questi obiettivi, in un rapporto costi/benefici, rispetto ai danni, spesso irreversibili, procurati? Il concetto di “buona amministrazione” dovrebbe essere sempre messo al primo posto nelle azioni di tutti coloro che hanno a che fare con la “res publicae”. Infatti esso altro non esprime che la cura e l’interesse per ciò che ci viene affidato. E se questo vale per il teatro mediterraneo o il Giordano, allo stesso modo vale per le scuole e i parchi che, lo abbiamo letto negli ultimi giorni, vengono oramai incendiati. Così come per l’estremo degrado di strade e piazze, sporche all’inverosimile. Anche qui vale lo stesso discorso: ripulire ogni settimana ( dove sono tutti gli addetti al verde pubblico?) è certo più semplice che farlo dopo un anno!
Continuando di questo passo non resterà null’altro che scheletri imbruttiti dal tempo. Certo dei bei palazzoni moderni e negozi, al posto del teatro Mediterraneo e perché no, del Giordano ( pieno centro!), di parco San Felice o della scuola De Sanctis o dell’ex incompiuto (e abbattuto) mercato di Piazza Padre Pio…sarebbero tutta un’altra cosa…. o no?
Asta la vista amigos! A Foggia l’estate, la controra, quando tutti riposano…può essere pericolosa!
Dr Salvatore AIEZZA