Venute meno le esigenze cautelari, come si dice tecnicamente, al consigliere comunale del PDL Matteo Silvestre sono stati revocati gli arresti domiciliari. Silvestre, insieme all’assessore Ruggero Corvino, è stato tirato in ballo nella vicenda del rifacimento della strada delle “Porte Antiche”, con l’accusa di aver preteso dalla ditta appaltatrice la sistemazione di una stradina interpoderale non prevista nel capitolato d’appalto. Naturalmente ora le posizioni devono andare al vaglio dibattimentale, anche per chiarire aspetti che forse al momento lasciano qualche perplessità. Queste ultime riguarderebbero il ruolo di vigilanza che spetta agli assessori e ai consiglieri comunali, i quali dovrebbero avere l’obbligo politico e morale di rendersi conto de visu della esecuzione delle opere pubbliche. Per Corvino ci sarà da chiarire quale interesse aveva a farsi parte attiva delle sollecitazioni di cui è imputato, trattandosi di un amministratore esterno, non del posto e perciò non legato ad un bacino elettorale.
Naturalmente anche Silvestre è stato visto sul luogo dei lavori, ma questo di per sé rientrerebbe in quelle funzioni prima richiamate. Il processo dovrà confermare o meno se l’interessamento dei due possa in qualche maniera richiamarsi ad ipotesi di reato e valutare perciò l’attendibilità delle dichiarazioni rilasciate in sede di indagini dai rappresentanti dell’impresa vincitrice dell’appalto. Staremo a vedere. Silvestre è l’ultimo a vedersi riconosciuta la libertà, per cui tutti coloro che a vario titolo sono finiti nelle maglie delle indagini giudiziarie di quest’ultimo periodo potranno riposizionarsi e ripartire anche in chiave politica, posto che a loro carico non risulta alcun provvedimento di sospensione.