“Oggi sull’annoso tema della costruzione della Diga si Piano del Limiti si è tenuta, su mia sollecitazione, una riunione presso il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) cui hanno partecipato i massimi vertici amministrativi del Ministero e gli esponenti del Consorzio di Bonifica della Capitanata”. Lo ha affermato l’On. Nunzio Angiola di Azione.
Per il Ministero erano presenti: il prof. Giuseppe Catalano, coordinatore della Struttura tecnica di Missione del MIMS; il prof. Attilio Toscano, consulente di Idraulica agraria e sistemazioni idraulico-forestali del Ministero; l’ing. Angelica Catalano, direttore generale per le dighe e le infrastrutture idriche; ing. Vincenzo Chieppa, dirigente responsabile istruttoria nuove dighe; per il consorzio il Presidente Giuseppe De Filippo; il direttore generale Franco Santoro; il direttore dell’area ingegneria ing. Raffaele Fattibene; l’ing. Giuseppe Di Nunzio.
“I presenti si sono soffermati sulla utilità dell’opera e sulle caratteristiche di cantierabilità del progetto che il Consorzio a suo tempo aveva fatto predisporre. La diga consentirebbe, tra l’altro, di: 1) accumulare ulteriori risorse idriche per la Provincia di Foggia per oltre 40 milioni di metri cubi, consentendo di ampliare gli attuali comprensori di circa 21.000 ettari. Ciò consentirebbe un pieno rilancio dell'imprenditoria agricola, e dell'indotto, con il passaggio da colture asciutte a basso reddito, a colture irrigue intensive più profittevoli. Gli impatti sulla occupazione e sul reddito sarebbero rilevantissimi, stimabili in oltre 300 milioni di PIL in più all’anno; 2) assicurare un vettore alternativo dell'acqua verso il nodo idraulico di Finocchito (nodo idraulico ove avviene la ripartizione dell'acqua tra uso potabile (AQP) ed uso irriguo), consentendo di fare manutenzione all'unico vettore oggi disponibile per il trasferimento dell'acqua accumulata; 3) consentire importanti opportunità di produzione di energia idroelettrica, grazie alla sinergia tra le due dighe, ottimizzando la produzione e l’utilizzo dell’energia eolica prodotto sul territorio; 4) migliorare l’attività di laminazione delle piene, grazie al coordinamento tra le due dighe”. Così ha proseguito Angiola.
“Si tratta di un progetto in grado di cambiare il volto e le sorti della capitanata nel lungo e lunghissimo termine, esattamente quello che le generazioni presenti e future ci chiedono, per assicurare una esistenza libera e dignitosa alle genti della nostra nobile terra di capitanata. È arrivato il momento di fare definitivamente chiarezza sul punto e di prendere, una volta per tutte, una decisione che mi auguro sia favorevole”, ha concluso, l’On. Nunzio Angiola.