Dopo diverse sedute interlocutorie, via libera questa mattina del Consiglio regionale al disegno di legge che istituisce l’Autorità idrica pugliese. Dopo alcune schermaglie iniziali tra maggioranza e opposizione, l’assemblea è passata all’esame degli emendamenti precedentemente scremati dal centro destra sui quali vi era una posizione favorevole del Governo regionale, unitamente ad altri 6 subemendamenti presentati oggi sempre dall’opposizione. Risultato: questi ultimi 6 subemendamenti sono stati tutti respinti a maggioranza. Ha votato contro anche l’UDC che sull’intero disegno di legge si è espressa allineandosi alla maggioranza. Approvati, invece, all’unanimità gli emendamenti scremati dell’opposizione (tutti del consigliere Leonardo Di Gioia), ad eccezione di quello che prevede la determinazione del trattamento economico del direttore amministrativo dell’Autorità idrica pugliese “nei limiti del 40% dell’indennità lorda spettante ai consiglieri regionali”, approvato a maggioranza.
Un altro emendamento, presentato dal consigliere Giovanni De Leonardis (UDC), che puntava a consentire al personale delle disciolte Comunità montane e dei Consorzi di bonifica di poter accedere negli organici del nuovo ente attraverso procedure di mobilità, è stato accantonato.
Il nuovo ente assorbe le funzioni e i compiti svolti dall’ATO (Autorità d’ambito), del quale assorbirà il personale, per la gestione del Servizio idrico in Puglia.
Gli organi dell’Autorità, dotata di autonomia organizzativa, amministrativa, patrimoniale e contabile, saranno il Consiglio direttivo composto da 5 sindaci, il Direttore generale e il Collegio dei revisori dei conti, affiancati da un direttore amministrativo e da un direttore tecnico, tutti con un contratto di diritto privato .
Secondo il coordinatore del PdL, Rocco Palese, la competenza in questione andava demandata alle Province, così come è stata fatto in altre regioni. “Si tratta di un ennesimo carrozzone – ha detto - che contribuirà ad alimentare la spesa fuori controllo” e ha criticato in particolare l’operato della maggioranza che ha respinto il subemendamento presentato dal PdL che puntava ad allargare le disposizioni previste in materia di rispetto del Patto di stabilità all’Autorità ed anche il non voler prevedere la possibilità del ricorso alla mobilità verso quest’ultima del personale dei Consorzi di bonifica e delle Comunità montane.
Il capogruppo UDC, Salvatore Negro, ha espresso il giudizio positivo del suo gruppo sul ddl che ha visto il forte coinvolgimento dell’ANCI, assicurando il governo del nuovo ente proprio ai sindaci che sono quotidianamente impegnati nel rapporto diretto con i cittadini.
Il PdL è stato accusato di populismo e di falsa morale quanto a carrozzoni dal capogruppo di SEL, Michele Losappio, che ha evidenziato come la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha fatto registrare dal 2007 ad oggiAggiungi un appuntamento per oggi un + 22,7% nella dotazione del personale, cui peraltro non vengono applicate le disposizioni introdotte dei Ministri Brunetta e Tremonti.
Commenti favorevoli sul provvedimento approvato da parte di Antonio De Caro (PD), Giovanni Brigante (La Puglia per Vendola) e Donato Pellegrino (Gruppo misto – PSI), che ha evidenziato l’ottimo lavoro propositivo svolto dal consigliere del PdL Leonardo Di Gioia negli emendamenti che poi sono stati approvati alla unanimità. Un po’ meno entusiasta il giudizio di Orazio Schiavone (IdV) che, pur annunciando il voto favorevole del suo gruppo, ha lamentato l’insufficiente coinvolgimento preventivo dei gruppi consiliari che avrebbe consentito un maggiore approfondimento politico prima dalla fase legislativa. Schiavone ha ribadito la necessità che il nuovo ente non diventi un carrozzone. Un altro distinguo polemico è giunto da Giacomo Olivieri (Moderati e Popolari). Il consigliere ha polemizzato con il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna, che ha dato per favorevole il voto di MEP laddove – ha detto – è stato contrario. Introna ha replicato facendo presente che il gruppo è parte integrante della maggioranza, per cui se lo stesso intende votare diversamente dalla stessa su alcuni provvedimenti, lo deve rendere noto.
fonte: regione