Un western senza i famosi dollari non può essere nemmeno lontanamente immaginato. Eppure nei film , mai nessuno ha mai spiegato bene l’appassionante e spregiudicata storia del dollaro. Nelle scene dei film western ,in primo piano oltre alle colt (pistole) vi sono state sempre le banconote (un sacco di bei dollaroni… verdi). La realtà invece era completamente diversa nel vecchio West, non erano i dollari di carta, ma quelli di moneta sonante in argento o d’oro a circolare. La valuta cartacea, infatti, era poco diffusa e le autorità centrali esitavano a creare banconote nazionali di piccolo taglio. Il governo concesse però alle banche locali di emettere propri titoli di credito e valuta corrente. Su iniziativa del Senatore e poi Segretario del Tesoro Salmon Portland Chase, il Congresso votò nel 1863 una legge secondo la quale bastavano cinque soci a formare un’associazione bancaria autorizzata a emettere denaro. In poco tempo, l’America venne inondata di banche locali e di conseguenza di nuove banconote dei tipi più vari, illustrate vivacemente con immagini dei Padri Pellegrini, del battesimo di Pocahontas, di figure allegoriche inventate, di ritratti di Presidenti, insomma con i soggetti più diversi. Per arginare queste emissioni “selvagge” si provvide a dare un maggiore ordine ,garantito da un nuovo tipo di biglietti, i cosiddetti greenbacks cioè “dorsi verdi”, valuta dal corso legale emessa in tagli da 5 a 100 dollari e oltre. Questi biglietti potevano essere convertiti in dollari oro, in obbligazioni, e persino in francobolli. Dopo poco tempo la loro emissione e rapidissima diffusione, cominciarono a svalutarsi. Dopo la guerra di secessione, l’oro divenne così scarso che moltissime banche si rifiutarono di convertire i greenbacks. Obbligazioni e francobolli, ovviamente, non si prestavano a essere usati come moneta circolante. E in ogni caso, i francobolli si esaurirono subito, con resse agli uffici postali. I creditori non vollero più essere pagati in greenbacks. Ne nacquero infinite vertenze legali destinate a durare anni. Lo stesso senatore Chase che li aveva inventati, divenne un fermo avversario dei greenbacks, accorgendosi che avevano provocato un pericoloso fattore di rischio d’inflazione. La crescente difficoltà a riscattare e a farsi cambiare i greenbacks portò molti piccoli commercianti, contadini che avevano contratto prestiti con le banche, gente comune, alla rovina economica. Di colpo si ritrovavano in mano una moneta deprezzata, è addirittura inservibile . Nel 1871, la Corte Suprema decretò la legalità dei biglietti verdi, ma ne limitò molto l’uso. Di queste banconote non resta che il valore storico da un lato e dall’altro ill valore di mercato collezionistico legato al numero limitato della tiratura iniziale. In Italia abbiamo vissuto anche noi una situazione simile con i miniassegni.
Giuseppe AUFIERO