Ora ci prendono pure in giro. E per di più pure a casa nostra! Stiamo parlando della difesa del Tribunale, per il quale sono scese in campo tante comparse alla ricerca di notorietà. E di voti! Sentite questa. A Lucera è giunta la capogruppo del Senato, la piddina Anna Finocchiaro (tra le papabili alla Presidenza della Repubblica), la quale ha promesso solennemente che, se vincerà la coalizione di sinistra guidata da Bersani, sarà rivista la geografia giudiziaria, come dire che il nostro presidio giudiziario potrebbe essere salvato. Campa cavallo! Mentre tutto questo potrebbe accadere, il Tribunale sarà passato dall’altra parte: quella dei deceduti prematuramente. La Finocchiaro ha, però, ignorato che avrebbe fatto meglio a battersi prima, in tempo utile per il mantenimento del Tribunale, quando in commissione, insieme ai colleghi di partito, il Pd, si è astenuta, come dire che si è espressa negativamente, posto che al Senato l’astensione significa voto contrario. Era quella la sede per far valere le proprie (e nostre) ragioni e denunciare le manchevolezze del Ministro di Grazia e Giustizia Paola Severino, la quale, apprendiamo dalla stessa Finocchiaro, non avrebbe seguito i previsti protocolli nella messa a punto del riordino degli uffici giudiziari. Era quello il momento per contestare il Ministro, tanto più che il Pd era il partito di gran sostegno in Parlamento all’azione del Governo.
Ha fatto bene l’onorevole europea Barbara Matera, lucerina, a denunciare questa incongruenza, lasciando capire che tali tardivi esami di coscienza non sono altro che frutto della logica utilitaristica della campagna elettorale, il cui scopo è quello di raccogliere voti all’insegna del “chi s’è visto s’è visto”. Naturalmente la Finocchiaro non è venuta sola, ma con il solito codazzo di parlamentari del territorio, i quali nell’occasione della difesa del Tribunale se la sono cavata con inutili comunicati di sostegno, la cui destinazione era largamente prevedibile: il cestino. E’ strano che in sede di presentazione del programma elettorale del Pd nessuno abbia avuto il coraggio di rinfacciare alla Finocchiaro questa sua incongruenza, venendoci addirittura a dire a casa nostra che il Tribunale non va soppresso per la sua grande utilità anche sociale, quando tali argomentazioni sono state largamente disattese nelle sedi istituzionali. Ha scoperto l’acqua calda! Sappiamo come andrà a finire. Dopo la elezione la Finocchiaro tornerà a Roma e dimenticherà di essere stata a Lucera e di aver fatto le promesse in difesa del Tribunale. Cancellerà non solo dalla sua mente la geografia giudiziaria, ma anche il nome di Lucera da quella italiana.
Utilizziamo questo spazio anche per sottolineare l’impegno davvero ammirevole del Procuratore Capo della Repubblica dottor Domenico Seccia, il quale, pur nella scomoda posizione di appartenere, comunque, all’Ordine Giudiziario, sta difendendo a spada tratta il Tribunale di Lucera, non avendo peraltro alcun interesse personale a motivo della sua azione. In tutte le sedi dove Seccia ha occasione di parlare, il magistrato non lesina giudizi negativi sull’operazione che vede restringersi pericolosamente e inopportunamente l’area della presenza degli uffici giudiziari in Capitanata e segnatamente di quello lucerino. Seccia conosce perfettamente e forse più di ogni altro come sia importante tenere in vita un Tribunale dalle nostre parti, un presidio che sinora ha fatto argine per fermare la delinquenza in tutte le sue espressioni e non solo mafiosa. Ovviamente, il grido di allarme di Seccia non può avere alcun risultato positivo, perché, come abbiamo detto tante volte, il problema è solamente politico. E quando la politica entra in campo non c’è nulla da fare. Come i precedenti dimostrano proprio dalle nostre parti!
a.d.m.