Fonti credibili ci informano che dal mese di giugno ( prevedibilmente per tutta l’estate) non sarà possibile utilizzare il teatro “Garibaldi” la domenica e nei giorni festivi. Sta di fatto che la manifestazione del premio Rosa Lamparelli è stata dirottata verso il teatro dell’Opera San Giuseppe proprio per l’impossibilità di utilizzare il teatro comunale in una domenica di giugno. La motivazione: mancherebbe il personale. C’è solo da chiedersi: se un teatro come il “Garibaldi”, nel suo genere unico e importante contenitore non solo cittadino, resta chiuso nei giorni più importanti dell’anno, quale funzione rappresentativa può avere quale struttura di propulsione all’interno dell’attività culturale? Anche in questo caso viene confermato il sostanziale disinteresse per quelle espressioni culturali che qualificano Lucera, disinteresse che è ormai radicato nella coscienza degli amministratori di turno e persino in quella dei cittadini, che, anche loro, spesso non danno buoni esempi di salvaguardia, mostrandosi sporcaccioni oltre ogni tollerabile misura.
Forse qualcuno dimentica che Il “Garibaldi” è stato riaperto al pubblico dopo decenni di battaglie, col proposito di restituirlo ai fasti di un passato glorioso, ma soprattutto per abilitarlo ad ospitare quelle manifestazioni che un tempo lo hanno arricchito di indubbio prestigio. Ed è costato anche molto alle tasche di noi cittadini, dato che la spesa finale per far riaprire i suoi battenti è di entità notevole, spesa che ha penalizzato altri interventi, magari anche di connotazione sociale. Il caso “Garibaldi” un’altra spia della mancanza di una seria programmazione nel settore della cultura, che viene sempre considerata cenerentola, che certamente tocca molto marginalmente la sensibilità degli amministratori di turno. Naturalmente, ci verrà detto che non è vero e che, bla,bla,bla, sarà fatto di tutto per inserire il”Garibaldi” e la cultura tra le priorità. Vecchio discorso che ormai é desueto e, quindi, di scarsa credibilità.
a.d.m.