Ritrovare la pecorella smarrita per il Pastore è una grande gioia, ma è anche il risultato di tanto sacrificio che lo stesso deve affrontare. La Signora Pagano Diodata fu per il Padre Maestro la pecorella smarrita da riportare all’ovile. Durante il Carnevale dell’anno 1713, il Padre Maestro predicava dal pulpito dell’infinito amore di Gesù . Tra i fedeli era presente una giovane nobile aristocratica ,appartenente ad una facoltosa e potente famiglia lucerina i “Pagano”, da tutti conosciuta ed apprezzata per la sua intelligenza e cultura, tranne che per la sua condotta di vita votata troppo lascivamente , ai divertimenti e ai piaceri di questa terra. La curiosità, era stata la molla, per conoscere da vicino questo giovane trentaduenne frate, che riusciva a risvegliare le coscienze e soprattutto riusciva ad incendiare i cuori più ostinati alla fiamma ardente dell’amore misericordioso di Nostro Signore Gesù Cristo. Infatti ,durante la predica, la giovane a quelle parole si sentì scossa, come se fossero rivolte solo ed esclusivamente a lei. Toccata nel profondo della sua anima,come balsamo, da quelle parole, si sciolse in lacrime, confessò tutti i suoi peccati e da quel momento volle solo redimersi. Dopo una lunga riflessione, fece una scelta che avrebbe alzato un polverone nei suoi confronti e soprattutto nei confronti del Fasani ,che solo la Divina Provvidenza avrebbe potuto in seguito appianare. Deposte le sontuose vesti da cortigiana, indossò l’abito grigio delle Oblate Francescane (Terz’ordine Regolare)chiamate e conosciute a Lucera comunemente “Bizzòche”. Questa sua scelta fu condivisa da altre dodici giovani donne dell’aristocrazia locale. Che scandalo per tutti i parenti nobili,invischiati nei piaceri mondani, vedere le proprie figlie o sorelle indossare l’abito di penitenza. Il Fasani con la perfetta obbedienza,fortemente patì le derisioni,le ingiurie e le calunnie che ne seguirono, tanto che i due fratelli della rinata “Suor Diodata”, fecero in modo che il Vescovo della città inibisse il Padre Maestro a confessare la loro sorella e non contenti ,indussero i Superiori dell’Ordine a mandare via il Fasani da Lucera destinandolo al convento di Troia. Solo l’intervento dell’amico fraterno Mons. Antonio Lucci e del Padre Generale dell’Ordine, fecero ritornare libero, da ogni accusa e calunnia,il nostro Padre Maestro alla sua Lucera e ai suoi penitenti. A questa , il Padre Maestro assicurò la sua direzione spirituale per quasi trent’anni e qualche giorno prima della sua morte (29-11-1742) le rivelò apertamente che sarebbe volato in cielo e che per l’occasione avrebbe dovuto provvedere a trovare un nuovo direttore spirituale. Come Santa Chiara, fu la pianticella del Serafico Padre San Francesco d’Assisi ,così Suor Diodata Pagano fu per il nostro caro santo concittadino Padre Maestro Francesco Antonio Fasani
Giuseppe AUFIERO