La vera forza propulsiva della santità del Padre Maestro fu “ La Vergine Maria” la mamma celeste. Tra i tanti titoli della Madre celeste, lui scelse “L’Immacolata”, la tutta pura, l’unico rifugio certo per i peccatori (tota pulchra est Maria et macula originalis non est in te). Immaginiamo per un solo momento all’incontro tra il Fasani e la Madonna, quando la sera tardi, la chiesa era oramai chiusa , nel buio risplendevano solo le candele davanti agl’altari. Egli nel silenzio totale, dopo il consueto saluto con la genuflessione al Tabernacolo di N.S. Gesù Cristo, s’avviava verso l’altare dedicato alla statua dell’’Immacolata commissionata allo scultore napoletano Giacomo Colombo nel 1718, frutto di tante elemosine ricevute di porta in porta. Dopo essersi umilmente inginocchiato,attendeva in preghiera con fervore e trepidazione che quelle lignee fattezze divenissero carne viva e come spiraglio di sole, il paradiso gli inondasse l’anima. Come un bimbo corre verso la sua mamma,così il Padre Maestro correva al sicuro tra le braccia della più tenera delle mamme. Giornalmente passava molte ore in confessionale a raccogliere le tante miserie umane, facendo propri i tanti problemi e i molti affanni dei poveri peccatori che puntualmente durante le sue estasi,offriva alla sua mamma, vera madre di misericordia. Certo, l’incontro con Maria era una travolgente fusione d’amore,dove il suo cuore di figlio devoto si scioglieva nel cuore della sua mamma e del suo divin figlio Gesù. Maria era l’ossigeno per il Fasani ,continuamente legato a lei con l’orazione mentale(meditazione), pratica tanto cara, sia a lui ,che al suo carissimo confratello Mons. Lucci. Governare le intemperanze della propria natura umana e sottomettere tutto allo spirito, fu la sua battaglia giornaliera. Da buon figlio di San Francesco, ogni occasione era buona per parlare e infiammare la gente a ricorrere a questa potente avvocata detentrice e dispensatrice di ogni grazia per volere dell’Altissimo . Con e tramite Maria, egli otteneva , tutte le grazie spirituali e corporali necessarie . Tutto l’impeto di questo amore,fu ampiamente ricompensato dalla “Tutta pura”con tanti carismi e con il passaggio da questo mondo al cielo proprio all’inizio della sua novena . Come ogni innamorato, egli dedicò alla sua Celeste amata, varie opere (Mariale, Novene, ecc.ecc.), tra cui anche la canzoncina che a distanza di quasi trecento anni viene cantata nello stesso posto di dove venne composta, nel nostro Bel santuario di San Francesco.
Giuseppe AUFIERO
Ricordiamo che domani 29 novembre ricorre la festa del nostro santo.
Il programma stilato dal comitato feste prevede la celebrazione delle messe alle 8, 10 e 11.30, con la partecipazione degli alunni delle scuole della città.
Alle 17.30 la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Giuseppe Giuliano, con animazione liturgica della Corale Santa Cecilia.
Al termine partirà la processione per le vie della città.
Questo il percorso: Piazza Tribunali, Via Di Giovine, Via San Domenico, Via IV Novembre, Via Gramsci, Via D’Angiò, Piazza Duomo, Piazza Nocelli, Via Zuppetta, Via San Francesco, Piazza del Carmine, Via Santa Lucia, Via San Francesco Antonio Fasani, Via Torretta (Casa Natale del Padre Maestro), Via dei Giardini, Piazza Tribunali
Al rientro è previsto uno spettacolo del gruppo sbandieratori “Puer Apuliae”.